Vogliono le stesse garanzie dei loro colleghi per il dopo Fiat. Per questo 8 operai interinali di Bienne Sud, azienda dell’indotto di Termini Imerese, sono incatenati da stamattina di fronte al municipio del comune alle porte di Palermo e lì rimarranno per tutta la notte, fino a domani. Hanno tra i 35 e i 40 anni e un contratto in scadenza il 31 dicembre che, se non sarà rinnovato, li porterà a perdere il posto e a non potere nemmeno beneficiare degli ammortizzatori sociali previsti per i colleghi stabilizzati. A fine anno non avrò più un lavoro – racconta uno degli operai incatenati, Calogero Ciresi – ho due bambini di 8 e 3 anni, il futuro si prospetta nero. Gli 8 lavoratori hanno un’età media che va dai 35 ai 40 anni. Sono un interinale dal 2008, il mio contratto è stato rinnovato di anno in anno, ma stavolta sarà diverso – continua Calogero – non siamo contemplati nel dopo Fiat, una volta scaduto il contratto, per noi non ci sarà cassa integrazione in attesa dell’avvio della produzione di Dr Motor, saremo semplicemente mandati a casa. Le tute blu chiedono al ministero del Lavoro di essere incluse nel piano di ammortizzatori sociali e lo fanno nel giorno dell’incontro a Roma tra sindacati, Fiat, Dr Motor, ministero dello Sviluppo economico, Regione e Invitalia. Sul tavolo due nodi: quello degli incentivi alla mobilità chiesti dai sindacati al Lingotto come sostegno al reddito degli operai da accompagnare alla pensione e quello delle garanzie salariali chieste a Dr Motor per il dopo Fiat. Novità positive da entrambi i tavoli. Fiat potrebbe essere disposta a trattare sugli incentivi, ma vuole prima conoscere il numero esatto degli operai che ne beneficerebbero. Si tratterebbe di circa 600-700 persone, che sarebbero poste in mobilità e ai quali Torino integrerebbe l’assegno mensile dell’Inps con ulteriori 500 euro, in modo da mantenere il livello di reddito attuale fino al raggiungimento dell’età pensionabile. Ma il Lingotto si riserva di decidere lunedì, nel corso del prossimo incontro con i sindacati. Registriamo la disponibilità di Fiat che, per la prima volta, conferma la volontà di concedere incentivi alla mobilità – dichiara l’assessore alle Attività produttive Marco Venturi – Di certo il governo siciliano vigilerà per tutelare i lavoratori dello stabilimento che nessuno, neanche la Fiat, può permettersi di trattare differentemente da altri operai dello stesso gruppo.Fiat come sempre vuole imporre il proprio gioco – commenta Roberto Mastrosimone di Fiom – L’accompagnamento è fondamentale per la firma dell’accordo, speriamo che la smettano di fare ostruzionismo. Sulla stessa linea Vincenzo Comella di Uilm: Il sostegno al reddito è una misura che l’azienda torinese applica da sempre in tutti gli stabilimenti. Non capiamo perché non dovrebbe farlo anche a Termini. Sembra invece conclusa la discussione con Dr Motor, dopo l’accordo a cui sindacati e azienda sono giunti oggi. Le sigle hanno discusso con Di Risio (presidente del gruppo) il piano per l’occupazione, già presentato ai sindacati la settimana scorsa. Il testo è rimasto sostanzialmente lo stesso: Dr darà le stessa garanzie previste da Fiat, come la quattordicesima e il premio di produzione e ha garantito che i posti che si libereranno con i prepensionamenti saranno colmati dai dipendenti dell’indotto. E sempre all’indotto Di Risio guarderà per le forniture, in modo da mantenere in piedi il sistema dell’era Fiat.
Vertenza Fiat, operai in catene a Termini il Lingotto apre agli incentivi
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