Alle parole, per il momento, non sono seguiti i fatti. E tra gli ex operai della Fiat di Termini Imerese torna a serpeggiare la sfiducia. Prima di Natale il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, aveva assicurato gli ammortizzatori in deroga per tutti i lavoratori dell’indotto per il 2013 (“La copertura finanziaria c’è”, disse il Governatore al termine di un lungo incontro con i sindacati), ma “al momento è tutto bloccato”, denuncia Roberto Mastrosimone, segretario della Fiom Palermo. «Non sono stati definiti gli accordi territoriali, di fatto gli operai dal 1 gennaio sono senza cassa integrazione e il rischio è che a fine mese non percepiranno un euro. Crocetta – aggiunge – ci aveva assicurato che il problema era risolto, quando in realtà non lo è affatto».
Destino ancora in alto mare per le tute blu, anche se per i 640 esodati la fine dell’incubo è vicina dal momento che, spiega Mastrosimone, «manca soltanto la pubblicazione del decreto in Gazzetta». Di certo c’è che, in ogni caso, questo è l’ultimo anno in cui sarà possibile usufruire, per i 2.200 ex operai del Lingotto, degli ammortizzatori sociali. Un paio di settimane fa «abbiamo formulato una richiesta d’incontro al ministero dello Sviluppo economico ma non abbiamo avuto risposte. I nodi da sciogliere sono ancora tanti», aggiunge Mastrosimone. Resta irrisolta ad esempio la questione per mano di chi e quando riprenderanno le attività produttive nell’area industriale termitana. Perciò il sindaco di Termini, Salvatore Burrafato, ha sollecitato il Governo regionale affinché metta in campo ogni iniziativa possibile per dare piena attuazione dell’Accordo di Programma, sottoscritto nel febbraio del 2011, tra il ministero e la Regione.
«La nostra comunità – dice Burrafato – chiede di lavorare, la nostra area industriale deve tornare ad essere appetibile per nuovi investimenti». Secondo il primo cittadino «occorre inoltre che la Regione ridefinisca in maniera puntuale le ‘agevolazioni’ da mettere a disposizione dei nuovi investitori, sia come finanziamento regionale che come cofinanziamento nazionale, condizioni indispensabili per riavviare una seria iniziativa di scouting volta a verificare il reale interesse di nuovi investitori nell’area industriale di Termini Imerese».
Intanto, Vincenzo Figuccia, vicecapogruppo all’Ars del Partito dei siciliani, ha predisposto un’interrogazione parlamentare nella quale chiede al Governo regionale “quali contatti e trattative” Palazzo d’Orleans “ha avviato con riferimento agli operatori economici fin qui interessati”, nonché “per quali ragioni siano trascorse infruttuosamente le scadenze da lui fissate del 1 gennaio 2013, data indicata, nell’incontro avvenuto a metà dicembre con lavoratori e sindacati, come momento di ulteriore incentivazione verso una risoluzione concreta”. “Dal 1 gennaio, infatti – conclude Figuccia – nelle dichiarazioni di Crocetta, Termini Imerese sarebbe diventata “Zona Franca” e ciò avrebbe accelerato e incentivato il processo. Ad oggi solo silenzio assordante”.