Giustizia, via 85 giudici dai tribunali siciliani

Magistrati e avvocati insieme per dire un deciso e preoccupato no. Quella di ieri mattina a palazzo di giustizia di Caltanissetta è solo la prima, ma di proteste contro il piano per la redistribuzione dei magistrati in Sicilia mandato dal ministro della Giustizia Severino al Csm per il parere ce ne saranno molte altre. Perché i tagli agli organici, che già ora presidenti di tribunali e procuratori definiscono inadeguati e che presentano ampi vuoti che con grande difficoltà il Csm riesce a coprire, porteranno via ben 85 magistrati. Un numero che rischia seriamente di mettere in ginocchio l’amministrazione della giustizia nell’Isola.

Le 33 pagine del piano del ministro Severino, elaborato sulla base di uno studio del magistrato agrigentino Luigi Birritteri, capo dipartimento della Giustizia, sono ancora coperte dal segreto ma in ogni distretto giudiziario conosce ufficiosamente la sua sorte. Il taglio più pesante riguarda Palermo che si ritroverà con ben 25 magistrati in meno, 12 in Procura e 13 alla giudicante. Un taglio che il ministero ha decretato dopo un monitoraggio dei procedimenti pendenti e definiti tra penale e civile in rapporto anche con quanto fatto in altri distretti giudiziari con un organico più ridotto.

E così, ad esempio, se Palermo con i suoi 125 giudici ha fatto fronte nell’ultimo anno a 59.911 processi, Catania con 110 giudici ha fatto meglio definendo 62.062 processi. Da qui la diversità del taglio: tredici giudici in meno a Palermo, solo tre in meno a Catania. Allo stesso modo, raffrontando le inchieste aperte, il ministero ha deciso di riequilibrare il numero dei magistrati delle Procure: Palermo, che l’anno scorso ha “prodotto” 21.636 procedimenti con un organico di 72 magistrati se ne vedrà decurtare 12, Catania che con soli 46 magistrati ha fatto fronte a 20.459 procedimenti si è vista addirittura concedere un aumento di due unità in organico.

È l’unico più in una tabella che, per il resto, vede il saldo negativo in tutti i tribunali siciliani. I tagli più consistenti riguardano gli organici della giudicante: oltre ai tredici di Palermo, Caltanissetta ed Enna perderanno sei giudici, Agrigento cinque, Trapani, Messina e Marsala quattro, Catania, Ragusa e Gela tre, Siracusa e Patti due, Caltagirone, Sciacca e Termini Imerese uno.

Palermo a parte, meno pesanti appaiono i tagli sui magistrati inquirenti. Dai dodici del capoluogo si passa ai due che verranno sottratti a Caltanissetta ed Enna e ad uno in meno ad Agrigento, Messina, Gela, Marsala, Ragusa, Patti, Siracusa e Trapani.

Un piano che, alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, mette sul piede di guerra ordini forensi e associazione dei magistrati. Che sperano intanto nel parere negativo del Consiglio superiore della magistratura. E poi sarà il nuovo governo a riprendere in mano il progetto della Severino.

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