Sicilia, nel settore edile persi 40mila posti di lavoro in 3 anni

“Negli ultimi tre anni il settore edile ha perso 40 mila posti di lavoro, come se in Sicilia avessero chiuso 20 stabilimenti Fiat di Termini Imerese”. È il segretario generale della Filca Cisl Sicilia, Santino Barbera, a diffondere il dato allarmante sull’occupazione nel settore delle costruzioni nell’Isola. “È una vera e propria Caporetto – prosegue – gli edili rappresentavano il 25% del Pil e che adesso siamo “ai minimi storici”.

“La politica siciliana – dice Barbera – si rimetta in moto. C’è troppo silenzio, anche da parte del presidente Crocetta sui temi del lavoro, del lavoro produttivo, quello che crea ricchezza e sviluppo per le comunità, il lavoro che deve valorizzare i lavoratori e le imprese private che rischiano in prima persona e che invece sono state lasciate sole”. Per Barbera “la Sicilia e i siciliani hanno bisogno di un governo regionale che programmi lo sviluppo. Il tema del lavoro, il rilancio del settore edile devono essere tra le priorità del nuovo Governo regionale”.

Per i rappresentanti dei lavoratori edili serve un’accelerazione per il completamento delle grandi opere pubbliche. La Filca Cisl ha chiesto un incontro a Crocetta per istituire un tavolo tecnico per discutere della ‘white list’ per il settore delle costruzioni e della stazione Appaltante Unica Regionale. “Abbiamo una legge degli appalti – conclude Barbera – che privilegia l’offerta economicamente più vantaggiosa e vi sono risorse comunitarie: è giunta l’ora di pianificare il futuro sviluppo della Sicilia. Occorre rilanciare il tema delle grandi infrastrutture e a questo si deve affiancare la lotta senza confine al lavoro nero e irregolare, perchè la legalità contrattuale e contributiva diventino regole di vita quotidiana e non parole che servono solo a strappare applausi”.

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