Il M5S chiede le dimissioni del sindaco Salvatore Burrafato

Comunicato Stampa

E’ stato un consiglio caldo quello che si è svolto il 28 luglio scorso, non per l’approvazione dei regolamenti Tari Tasi e Imu che prevedono un ulteriore aumento delle imposte, ma per il clima politico arroventato che coinvolge la città.
Ma procediamo con ordine: alla prima chiamata il consiglio non raggiunge il numero legale. Sono assenti tutti i consiglieri del PD, ivi compreso il Presidente del Consiglio, la dott.ssa Angela Campagna per motivi personali. Logico pensare che sia la loro una presa di posizione per manifestare il dissenso al primo cittadino.
il Vicepresidente Corso rinvia la seduta alle 10 dove finalmente viene raggiunto il numero legale. Sono presenti: i nostri Portavoce Sinatra e Salemi, poi i consiglieri Amoroso, D’Amico, Abbruscato, Sunseri, Fiorani, Militello, Taravella, Miccichè Gatto e Militello.
La portavoce Sinatra prende la parola per prima durante le comunicazioni. E’ un intervento durissimo quella di Manuela. In primis viene stigmatizzato il comportamento del PD locale il quale per beghe interne ( ricordiamo che il sindaco è tesserato del PD) preferisce disertare un consiglio importante come quello che prevede l’approvazione dei nuovi regolamenti sulle imposta. A questo punto Manuela fa un excursus sulla storia recente del Pd termitano: si parte dalle tanto decantate primarie del 2013 per la scelta del candidato a sindaco, per arrivare all’appoggio incondizionato durante le elezioni a Burrafato, alle indagini sul voto di scambio che vede coinvolto un loro elemento di spicco (l’ex Assessore Volante) fino alla presa di posizione odierna, ovvero il prendere le distanze dall’attuale sindaco , fortemente voluto, tenendosi ben strette però tutte quelle poltrone su cui sono beatamente seduti: Presidenza del consiglio comunale ; presidenza della quarta commissione (Longo) e Presidenza di Himera sviluppo, poltrona occupata dall’attuale segretario cittadino Cascino. A questo punto Manuela invita il Pd cittadino, in coerenza con la “presa di distanza” a far dimettere i propri esponenti da tutte le cariche occupate. Dopo essere intervenuta nei confronti del PD, la portavoce Sinatra si rivolge direttamente al Sindaco, elencando vari punti del suo programma elettorale non portati a compimento (mancata partecipazioni dei cittadini al programma della città, mancata pubblicazione del Paes;mancata riconversione turistica della c.da Fossola, mancata raccolta differenziata, ferma a meno del 9% etc Etc, continue emergenze idriche sanitarie, acque inquinate secondo il report di Goletta verde etc) e chiedendo i motivi che lo portano a non presentare la relazione annuale dal 2011!!!. La consigliera, preso atto del fallimento da parte dell’amministrazione chiede al Sindaco un atto di responsabilità, ossia le DIMISSIONI!!!
Il Sindaco non ci sta: prende la parola e replica punto per punto: in primis accusa il Movimento di mancata responsabilità perché cita punti del programma elettorale ma non prende posizione sui lavoratori dell’indotto che rischiano il licenziamento e sulla crisi delle attività commerciali o sulla mancanza di fondi per l’assistenza ai disabili. Poi aggiunge che fare polemica sulle acque è sterile anche perché lui ha risultati del ministero che dicono che le acque del mare di Termini Imerese sono a norma. Il Sindaco aggiunge che il progetto di riconversione della c.da Fossola è stato deciso già da 15 anni ed ammette di essere indietro sul punto in questione ma che ci sta lavorando. Prende atto della richiesta di dimissioni provenienti dall’opposizione, ma alla fine dice si tratta di una mera scelta personale.
A quel punto Manuela richiede la parola e ribatte punto per punto e ribadisce che il movimento è sempre presente a tutti i consigli e alle commissioni, quindi parlare di mancanza di responsabilità è fuori luogo; inoltre proprio sui disabili il movimento ha presentato un emendamento alla mozione sulla riduzione delle indennità della Giunta in cui si prevede che detti fondi debbano essere destinati all’assistenza ai disabili e che neanche due mesi fa ha presentato una interrogazione sui parcheggi delle scuole da adibire ai disabili. Il sindaco sul punto cade dalle nuvole. La consigliera interviene anche sulla crisi dell’industria: su blutec ribadisce che un progetto vuoto quanto Grifa, circostanza quest’ultima ribadita anche dai sindacati tra cui la Fiom, in quanto mancano 18 milioni dei 24 previsti e che non è stato istituito alcun comitato di controllo come previsto dall’accordo firmato al Mise.
Interviene Il consigliere Taravella, il quale chiede al sindaco di fare chiarezza sulla posizione del Pd, aggiungendo che definirli coraggiosi è sbagliato, forse sarebbe meglio codardi.
A quel punto interviene il nostro Luca Salemi: chiede al sindaco notizie sul famoso interporto e sull’acquario, altri punti del programma sbandierati dal Sindaco in campagna elettorale, e sui motivi per cui lo stesso sindaco non si attiva per il bilancio partecipato ( la legge prevede che il 2% del bilancio comunale debba essere deciso dai cittadini) e sul perché ancora non sia stato presentato il bilancio consuntivo del 2014. Chiede infine cosa intenda fare in merito alla viabilità.
Nel corso del suo intervento Luca interviene anche sulle richieste dimissioni dicendo che tutti sono al corrente della situazione di disagio sotto il profilo occupazionale che vive la città. e che questo comunque non è il motivo di richiesta delle dimissioni. Secondo Luca infatti, un Sindaco può essere sfiduciato perché non garantisce servizi essenziali alla cittadinanza, per il fatto che non rispetti il suo programma che ha scritto da 6 anni, che non faccia partecipare attivamente la cittadinanza al bilancio ed alle scelte di una comunità. Certamente quella del Sindaco è la figura politica con maggiori oneri ma tra questi , a parere del nostro portavoce, non ci sono quelli di creare posti di lavoro, ma di dare una direttiva netta al modo di vedere una città, evitando di stare con due piedi in una scarpa ( reindustrializzazione e turismo), in quanto un Sindaco può tranquillamente creare i presupposti affinché siano le aziende ad investire su un territorio con 8 chilometri di costa che, se fossero in qualsiasi altro paese, si sfrutterebbero di sicuro in modo diverso.
Il sindaco non ci sta e ribatte: sull’acquario chiarisce che secondo il piano triennale delle opere pubbliche dell’autorità portuale l’acquario sorgerà a Termini e non a Palermo; sull’interporto chiarisce che i lavori sono fermi non per colpa sua ma per la mancanza di 1,2 milioni di euro che permetterebbero alla società incaricata di garantire i lavori sino al loro completamento. Sulla mancanza del bilancio consuntivo 2014 la colpa non è sua ma della Regione schizzofrenica che ha cambiato la legge due volte. Sul creare o meno posti di lavoro dice che durante le scorse elezioni si sono create due scuole di pensiero: quella che voleva la riconversione turistica subito e quella che voleva concedere i tempi supplementari alla reindustrializzazione; sul punto il sindaco crede che i tempi supplementari siano scaduti. Ribadisce inoltre che le dimissioni sono un atto personale.
A quel punto esaurita la fase delle comunicazioni si passa al primo punto dell’ODG: La nostra interrogazione sulla scuola Paolo Balsamo e la presenza di amianto.
Luca Salemi illustra i punti salienti (oltre all’amianto chiede se il finanziamento di € 800.000 sia perduto a causa del mancato inserimento dell’opera nel piano triennale) e risponde per la Giunta l’Assessore Battaglia, la quale garantisce che la presenza di amianto nell’edificio è sotto i livelli di guardia nella sola canna fumaria esterna i. Luca incalza e chiede la rimozione della canna e se i lavori partiranno entro settembre, l’assessore auspica di si.
Si passa al secondo punto dell’ODG , i regolamenti Tari, tasi e Imu. Prende la parola la consigliera Amoroso la quale chiede un rinvio ad altro consiglio per votare. Il consigliere Miccichè chiede 5 minuti di sospensione. Tutti i consiglieri di minoranza, compresi noi, abbandonano l’aula. Non è il caso di fare da stampella alla maggioranza su un argomento delicato che impone l’aumento delle tasse. La seduta si scioglie per mancanza del numero legale e viene rinviata al giorno dopo.

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