Documento presentato dal Partito Democratico ai lavori assembleari del 24 ottobre

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SUL PORTO
PREMESSA
L’Adsp ha fatto pervenire al Comune di Termini Imerese, a fine settembre, una versione aggiornata del Dpss che era stato trasmesso il 3/12/2020 e che non è stato mai esaminato dal Consiglio Comunale, che è l’organo deputato ad esprimersi con un proprio parere obbligatorio. Tale proposta – come si legge nell’introduzione – arriva “dopo gli approfondimenti tecnico-funzionali che sono stati accompagnati da interlocuzioni con gli stakeholder di Termini Imerese al fine di individuare un layout portuale che consenta la piena operatività commerciale del porto e il conseguente rilancio della depressa limitrofa area industriale “.

La versione aggiornata, tranne che per le linee guida per il Prp, conferma le analisi e le previsioni del precedente Dpss. Per quanto riguarda il porto di Termini Imerese gli scenari a medio e lungo termine riguardano: l’adeguamento delle infrastrutture; lo sviluppo del traffico merci contenitori e ro -ro con il potenziamento della multimodalità e con la realizzazione di piattaforme interportuali (sembra di capire che si riferisca all’interporto nella zona industriale); un quartiere d’acqua (tra la Dogana e l’ex Aica) come porta turistica e crociere, anche se poi l’ipotesi ventilata da Adsp è di realizzare un approdo crocieristico a sud in esterno al molo sottoflutto; il potenziamento della rete viaria e ferroviaria (last mile) allo scalo; l’integrazione funzionale delle aree per la logistica di tutti i porti dell’Adsp. Nel Dpss, in entrambe le versioni, non si alcun cenno alle funzioni diportistica e peschereccia del porto.

Nella nuova versione, contrariamente al documento del 3/12/2020, dell’Adsp manifesta la volotnà di apportare una variante significativa al vigente Piano regolatore del porto, prevedendo il ribaltamento della allocazione degli attuali ambiti, spostando l’ambito turistico e peschereccio da Nord (molo di sopraflutto) a Sud (molo di sottoflutto). Si prevede, inoltre, di allocare nella zona centrale l’ambito commerciale (con soltanto due approdi per navi porta container e navi rinfusiere); di destinare il molo Veniero non più agli approdi, bensì – ipotizzandone pure un ampliamento a mare – a parco urbano insieme ad una porzione della banchina di riva.

La proposta ipotizza poi la creazione di grandi aree di interazione porto-città. La prima, interna alla giurisdizione portuale, riguarda tutta la parte Nord del porto fino alle spiagge. La seconda, anch’essa interna alla giurisdizione portuale, riguarda il molo di sottoflutto. A ridosso del molo di sottoflutto verso l’esterno viene altresì individuato uno specchio d’acqua destinato ad essere banchinato. Vengono individuate altre aree di interazione porto-città fuori dall’attuale giurisdizione portuale: una prima area comprendente tutto il territorio tra la Dogana, il Viale dei Re di Aragona, Piazza Marina, Via Vespucci e viale C. Colombo. La seconda area inizia a ridosso del molo di sottoflutto e comprende il torrente Barratina, l’area destinata oggi a servizi quali il depuratore e il Ccr, fino al secondo laghetto oggi utilizzato per l’ormeggio di piccole imbarcazioni.

Il vigente Prp, su delega da parte della Regione del 2000, è stato redatto dal Comune e adottato dal Consiglio Comunale, quindi definitivamente approvato dalla Regione nel 2004. Esso è stato condiviso dalle forze sociali e dalle forze politiche, ed è diventato poi patrimonio comune dei cittadini, sia in occasione della redazione del progetto preliminare del porto turistico che, soprattutto, in occasione del vasto coinvolgimento della città nel dibattito che ha accompagnato il Piano strategico territoriale. Nel protocollo d’intesa stipulato nel 2007 e che è stato l’atto propedeutico alla emanazione del decreto di creazione dell’unica Autorità portuale di Palermo e Termini Imerese, è stata riaffermata la validità del Prp. Negli anni successivi, in tutte le discussioni e deliberazioni che hanno riguardato il porto, il Consiglio Comunale si è sempre espresso alla unanimità perché si desse attuazione alle previsioni del Prp.
La proposta presentata adesso dalla Adsp ha fin qui, invece, incontrato notevoli opposizioni e disapprovazioni, essendosi determinata in città una evidente frattura che dovrebbe essere compito prioritario della Amministrazione provare a ricomporre, per evitare che scelte fondamentali per la comunità e il territorio vengano prese in un clima di contrapposizione.

Occorre prendere atto che la situazione nel tempo è cambiata. Infatti, il porto di Termini Imerese dal 2007 è entrato a far parte dell’Autorità portuale di Palermo che, pur avendo sottoscritto il protocollo di intesa sopra richiamato, lo ha totalmente disatteso. Dal 2017 il porto è entrato sotto la giurisdizione della Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia Occidentale. Adesso è classificato di IIA categoria, IIA classe (di interesse nazionale) e figura come porto “core” nella rete Ten-T della Unione Europea insieme, in Sicilia, a Palermo e ad Augusta. Le decisioni che lo riguardano quindi, devono misurarsi e tenere in conto, con adeguato e proficuo bilanciamento, le esigenze della città e le esigenze rappresentate dalla Autorità portuale.

Come è noto, il Consiglio Comunale sarà chiamato, a breve, ad esprimersi formalmente sul Dpss, tuttavia le previsioni che riguardano il futuro assetto del porto riproducono le idee progettuali che, attraverso varie modifiche, alla fine l’Adsp ha ritenuto più confacenti alla propria visione, anche se esse – fino a questo momento – sono raffigurate su una carta come rendering ma non sono state supportate da alcuno studio, né da alcuna verifica di fattibilità tecnica, economica, normativa.

ALCUNE VALUTAZIONI
L’ultima versione del Dpss, come già detto, individua diverse aree di interazione porto-città, in cui la pianificazione è affidata per legge al Comune, sia pure con il parere dell’Adsp. Tra di queste ve ne sono alcune che ricadono all’interno del perimetro della circoscrizione portuale (molo sopraflutto, fabbricati Capitaneria di porto, spiagge; molo di sottoflutto) e non è esplicitato se anche in questo caso la loro pianificazione toccherà al Comune.
Viene altresì individuato uno specchio acqueo a forma pentagonale che si diparte dal molo di sottoflutto e si estende a sud, che viene classificata come area soggetta a essere banchinata. È da osservare che attualmente questo tratto di mare è di esclusiva competenza del Demanio regionale, essendo fuori dalla circoscrizione portuale e – ovviamente – fuori dalla giurisdizione comunale. Non viene esplicitato, quindi, se è nelle intenzioni dell’Adsp chiedere l’ampliamento della sua circoscrizione anche a questa area e se – in ogni caso – la pianificazione toccherà al Comune. Si tratta di un elemento di conoscenza di fondamentale importanza, visto che per questa area si ipotizza la destinazione ad ampliamento del porto turistico e non è certo di secondaria importanza sapere chi e come dovrà realizzare e gestire il futuro porto turistico.
Sulla mappa del Dpss sono, infine, individuate due aree che abbiamo descritto in precedenza, che ricadono al di fuori del perimetro della circoscrizione portuale e sono attualmente regolate dalle previsioni del Piano Regolatore della Città.

La legge che regola la formazione degli strumenti di pianificazione dei porti espressamente prevede che le loro previsioni non debbano essere in contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti. Va osservato che le previsioni oggi del Dpss, domani del Prp che ne costituirà attuazione, sono in contrasto sia con il Prg, sia con il Piano particolareggiato del centro storico, sia con il Piano di utilizzo del demanio marittimo adottato dalla Giunta e attualmente in esame al Consiglio Comunale. In particolare il Dpss non considera che la c.d. “area circhi” è classificata D7 nel Prg e in essa è prevista la localizzazione della Porta del Parco il cui progetto prevede opere già inserite nel Piano triennale delle Opere Pubbliche del Comune. Una parte di questa area è inoltre interessata dalla realizzazione della strada di completamento dell’asse viario Porto-SS113-Zona industriale, opera già finanziata e la cui progettazione è stata affidata
dal Comune alla SIS. Per altro questa opera è riportata come opera da realizzarsi proprio nella sezione del Dpss dedicata ai collegamenti di ultimo miglio del porto. È evidente quindi la palese contraddittorietà delle due previsioni del Dpss.

Allo stesso modo si pone il problema del collegamento ferroviario tra il porto e la linea ferrata nei pressi della stazione. Esso è previsto dal Prp vigente, ma anche dal Prg e utilizza anche il vecchio percorso che portava allo scalo merci. Il Dpss, nonostante tra gli scenari abbia inserito il collegamento ferroviario e tutte le indicazioni nazionali vadano in direzione del perfezionamento dei collegamenti ferroviari; nonostante esso appaia più che ovvio e necessario in funzione della trasformazione del porto in scalo per container, lo ignora e non lo riporta sulla mappa.

L’area che nel Dpss viene identificata come interazione porto-città al di là del Barratina e verso i laghetti è interessata da numerosi vincoli evidenziati o previsti essi stessi dal Prg: fasce di rispetto del Barratina che il Dpss invece ignora totalmente; fasce di rispetto della ferrovia; fasce di rispetto del depuratore che ricade in un’area destinata dall’attuale Prg a questa tipologia di servizi. Il Prg, inoltre, destina tutta la zona costiera fino ai laghetti a Parco a mare in cui possono realizzarsi esclusivamente opere funzionali alla diretta fruizione del mare, destinazione confermata dal Pudm adottato.

L’area di interazione porto-città a Nord, tutta interna alla circoscrizione portuale, costituisce una proposta che viene incontro alla esigenza di salvaguardare la destinazione turistica di queste aree, anche se non prevede più la realizzazione del porto turistico, né lo sporgente di riva. Il molo Veniero – come già detto – viene sottratto alla destinazione di approdo per le navi, viene ampliato in modo consistente dentro il porto e diventa sede di un parco urbano in continuità con aree del molo sopraflutto e della banchina di riva. Poiché oltre il parco prosegue il molo sopraflutto, parte del quale destinato ad area operativa portuale, è evidente che dovrà essere mantenuta o realizzata ex novo una strada di collegamento, ma di essa nel Dpss non vi è alcuna traccia. Va osservato, altresì, che in questo momento la banchina Veniero e la banchina di riva, così come tutta la circoscrizione portuale, fanno parte dell’area ZES che consente alle imprese ivi localizzate importanti facilitazioni.

ALCUNE CONSIDERAZIONI
Fin dall’inizio di questa fase convulsa di interlocuzione con l’Adsp il Partito Democratico ha posto alcune esigenze imprescindibili:
a) uno sviluppo integrato e coerente delle differenti vocazioni della nostra città che possa servirsi di una infrastruttura come quella portuale per rafforzare i percorsi virtuosi di crescita e di progresso;
b) un progetto di sviluppo della città che in modo inderogabile faccia perno sulla salvaguardia dell’ambiente, del territorio e della salute;
c) la necessità che il percorso decisionale veda la più ampia partecipazione e il coinvolgimento nelle scelte delle cittadine e dei cittadini.
Noi riteniamo che debba essere realizzato un vasto confronto con i cittadini, le forze politiche e le forze sociali all’interno di procedure che assicurino la migliore informazione possibile, adeguati momenti e sedi di confronto, garanzie di presa in carico delle proposte che potranno essere avanzate. C’è tutto il tempo necessario a che l’Amministrazione Comunale avvii e realizzi tale percorso.
Si pone la necessità, al di là del parere da esprimere sul Dpss, che venga stipulato un Accordo tra l’Amministrazione comunale di Termini Imerese e l’Adsp, che stabilisca i contenuti del Dpss, ma che si estenda anche alla eventuale variante al Prp vigente. L’Accordo dovrà anche puntualmente stabilire quali sono gli impegni che vengono assunti da ciascuna delle parti per la realizzazione delle complesse e problematiche iniziative che si configurano.
Gli obiettivi devono riguardare la piena funzionalità degli ambiti commerciale, diportistico, peschereccio, mediante un opportuno bilanciamento interno. Nel pieno rispetto dell ‘ambiente mediante il minor consumo di territorio e di mare, attraverso il minimo impatto del costruito, la realizzazione concreta dei principi della transizione ecologica.
Soprattutto, l’Accordo dovrà fissare l’impegno dell’Adsp a non procedere alla adozione di varianti all’assetto attuale del Prp se prima, con riferimento a tutte le nuove previsioni, non siano stati completati
gli studi, le verifiche e le analisi di fattibilità e gli stessi siano stati asseverati da tutti gli organi competenti.
I tempi di realizzazione delle varie previsioni – ammesso che siano tutte fattibili – sono infatti notevolmente diversi tra di loro, mentre è indispensabile che esse procedano contestualmente.

PUNTI QUALIFICANTI
Con il documento del febbraio 2021 il Partito Democratico aveva formulato delle proposte qualificanti e che via via si sono arricchite di altri elementi, alcuni dei quali, come la riqualificazione della spiaggia già presenti nella proposta dell’Adsp. Si tratta di punti che noi riteniamo debbano essere messi al centro della discussione e poi dell’Accordo con L’Adsp:

  • Va presa in considerazione, tra le alternative che dovranno essere presentate, l’ipotesi di realizzare l’approdo turistico all’interno dei confini attuali del porto.
  • L’area prospicente il mare e la parte a terra già sede di un impianto di tiro a piattello è fortemente e gravemente inquinata dai residui degli spari e dai residui dei piattelli caduti a mare. E’ ormai indispensabile procedere alla caratterizzazione dei luoghi e degli inquinamenti e provvedere ad una radicale bonifica del sito, a mare e a terra.
  • Il risanamento e la riqualificazione della fascia costiera a sud dovranno essere perseguiti secondo le previsioni del Parco a mare previsto dal Prg e riprese dal Pudm già adottato dalla Giunta municipale.
  • Va mantenuta la previsione della realizzazione della ferrovia, in adesione alle sollecitazioni rivolte dai piani europei e nazionali (ultimo il Pnrr) sul “last mile” ferroviario e in coerenza alla destinazione a terminal container del porto. Nel Pnrr l’Adsp è destinataria di un finanziamento di 36 milioni per l’area ZES interna al porto da utilizzare per “nuova banchina per la logistica”.
  • Va valorizzato il comparto turistico tra il molo Veniero e le spiagge a nord. Noi proponiamo che nell’ ex fabbrica Mormino, struttura di grande pregio architettonico, si possa realizzare “Un museo del mare e della pesca”.
  • Va definitivamente chiarito se l’Adsp intende realizzare l’acquario pure previsto nel suo Piano triennale OO.PP. con una ipotesi di costo di 46 milioni.
  • Va posta attenzione al mantenimento della strada al porto, che è in progettazione da parte della SIS, per una razionale viabilità e per evitare di perdere il finanziamento di 7,5 milioni.
  • Va previsto l’inserimento del porto di Termini Imerese nel Documento di pianificazione energetica e ambientale dell’Adsp, prevedendo l’elettrificazione delle banchine, considerando le nuove prospettive legate all’idrogeno, sviluppando capacità produttive da fonti rinnovabili, sistemi avanzati di gestione rifiuti, etc. Nel Pnrr l’Adsp ha ricevuto un finanziamento di 6 milioni di euro proprio nell’ambito del programma “cold ironing”.
  • Va portato avanti l’adeguamento del CCR, finanziato dalla Regione per circa 500 mila euro. In attesa che si possa rilocalizzare, è assurdo tenere il CCR chiuso e perdere il finanziamento
  • Vanno salvaguardati il torrente Barratina e le sue fasce di rispetto, non solo, occorre procedere alla sua rinaturalizzazione.
  • Riteniamo non accettabile l’ipotesi che si debba procedere allo spostamento del depuratore, con tutte le problematiche e i lunghissimi tempi di realizzazione che comporta, non per esigenze legate alla riqualificazione ambientale, ma solo per fare posto ad un grosso centro commerciale che, tra l’altro, si presenterebbe in contrasto con il programma della coalizione di creazione di centri naturali commerciali all’aperto, segnatamente nel centro storico.
    Termini Imerese, Ottobre 2021.
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