Il giorno 06 di marzo di quest’anno 2010, sul GdS, quotidiano regionale, veniva pubblicato un articolo che recitava così:
Con una nota a propria firma il prefetto di Palermo, Sua Eccellenza Dott Giacarlo Trevisone ha indotto il comune di Palermo a chiudere i rapporti con la Cooperativa Azzurra arl, società cui era stata destinato l’immobile di via Don Orione appartenuto a Ciancimino.
Il gruppo consiliare del Pdl, letto l’articolo del GdS, istruisce immediatamente una interrogazione scrivendo quanto segue:
da informazioni assunte, con nota del 17 gennaio 2010 il comune di Palermo ha comunicato alla Cooperativa Azzurra arl, con sede in Termini Imerese, che in virtù delle comunicazioni operate dagli organi di controllo (prefettura e organi di polizia) è stata ravvisata l’inopportunità di procedere alla assegnazione definitiva dell’immobile sito in Palermo, via Don Orione.
La questione relativa alla Cooperativa Azzurra arl – proseguono i consiglieri del PdL – ha costituito oggetto di discussione nel corso del Consiglio Comunale del 25 marzo 2009, allora presieduto dall’attuale sindaco Burrafato, e l’allora sindaco Giunta il giorno successivo al consiglio rassegnava i fatti al Procuratore di Termini Imerese e per conosocenza all’allora presidente del Consiglio Comunale Burrafato.
In conclusione i consiglieri del PdL chiedono all’amministrazione un report completo dei rapporti contrattuali intrattenuti e intercorrenti con la Cooperativa Azzurra arl e le iniziative intraprese ad oggi dall’amministrazione.
Quindi il giorno del Consiglio Comunale, ovvero il 24 marzo 2010, il consigliere Perdichizzi capogruppo consiliare del PdL, espone l’interrogazione al Sindaco Burrafato, il quale, facendo trasparire la tensione per un argomento tanto delicato, risponde quanto segue:
L’Amministrazione comunale non appena appresa la notizia di stampa della revoca da parte del comune di Palermo alla Cooperativa Azzurra a r.l. dell’affidamento in gestione per motivi di opportunità di un bene confiscato alla Mafia, ha richiesto ai Dirigenti di Settore di conoscere i rapporti contrattuali, a qualsiasi titolo, intrattenuti con la precitata cooperativa.A tal riguardo mi preme ricordare, in via preliminare, che nessuna informativa relativa alla Cooperativa Azzurra a r.l. ad oggi è pervenuta a questa Amministrazione comunale.Dalle note pervenute dagli Uffici comunali sono risultati affidati, dal momento in cui è in carica l’Amministrazione da me presieduta, alla predetta Cooperativa n. 5 appalti di cui n. 3 ancora in corso di esecuzione.Per tali contratti non è stata inoltrata alcuna richiesta alla Prefettura di Palermo di certificazione antimafia in quanto secondo la normativa vigente le amministrazioni, gli enti pubblici e tutti gli altri soggetti indicati all’art. 1 del d.p.r. n. 252/98 devono acquisire informazioni dal Prefetto relative a tentativi di infiltrazione mafiosa nelle società o imprese interessate, prima di stipulare, approvare o autorizzare contratti, subcontratti, o prima di rilasciare o consentire concessioni o erogazioni, quando il valore dei servizi è al di là della soglia comunitaria (€ 203.7245,00, IVA esclusa).Al di sotto di tali soglie – lo si ricorda solo per memoria – la stipula dei contratti interviene pcon l’acquisizione del certificato camerale con nulla osta antimafia. Si sottolinea che tali certificati sono stati regolarmente prodotti dalla o Cooperativa Azzurra a r.l. . L’Amministrazione da me presieduta- ha dichiarato il Sindaco Burrafato – al fine di evitare qualsiasi strumentalizzazione della vicenda e per sottolineare ancora una volta, qualora c’è ne fosse bisogno, che condanna con forza e contrasta con ogni mezzo lecito qualsiasi forma di organizzazione criminale, ha nella giornata di ieri (23.03.2010) ha già adottato un apposito atto deliberativo per indirizzare i Dirigenti comunali nell’adozione, nell’ambito della propria autonomia decisionale, previa apposita e dettagliata motivazione, di provvedimenti di esclusione dalle gare e/o di risoluzione contrattuale nei casi di rapporti in itinere con soggetti per i quali il comune di Termini Imerese dovesse ricevere informazioni prefettizie c.d. atipiche.Si ritiene peraltro opportuno precisare che è intenzione dell’Amministrazione e della maggioranza consiliare che la sostiene – ha continuato il Sindaco Burrafato – assumere altre iniziative per richiamare l’attenzione dei Dirigenti alla puntuale applicazione del Protocollo di legalità sottoscritto dai Comuni e dalle Prefetture siciliane nonché per studiare, con gli organi competenti, eventuali ulteriori clausole di salvaguardia o suppletive – da introdurre nei bandi e capitolati per l’affidamento di lavori pubblici e forniture di beni e servizi – tendenti a rafforzare non solo le condizioni di legalità e sicurezza ma volte anche a prevenire o reprimere ogni possibile tentativo di infiltrazioni della malavita organizzata.Infine, si precisa che le odierne determinazioni che sto rendendo al Consiglio comunale verranno rassegnate al Sig. Procuratore della Repubblica e al Sig. Prefetto di Palermo con la manifesta disponibilità a restare a disposizione degli stessi per qualsiasi forma di fattiva collaborazione nei modi e nei termini che saranno ritenuti più opportuni. Registro che negli ultimi giorni novelli paladini della legalità hanno depositato specifici atti presso il Senato della Repubblica e al Parlamento regionale con i quali si chiede conto di come mai il Comune di Palermo abbia revocato l’assegnazione di un bene confiscato alla mafia mentre il Comune di Termini Imerese continua ad intrattenere appalti pubblici di servizi importanti di cui ho già riferito. Il terreno della legalità – ha concluso mil Sindaco Burrafato – non dovrebbe costituire terreno di scontro politico. Purtroppo, talvolta, pur di tentare di vincere la guerra dopo aver perso la battaglia ed aver perso la battaglia elettorale del giugno 2009 in malo modo si tenta di spostare il dibattito politico su altro. Non si può non evidenziare che questa campagna giustizialista è posta in essere da soggetti che notoriamente hanno fatto del garantismo una ragione ed un simbolo del loro agire politico. Mi sembra strano che a Roma o a Palermo questi novelli paladini della legalità sono sempre pronti a sostenere le ragioni della presunzione dell’innocenza sempre e comunque mentre a Termini sono pronti a chiedere l’adozione di provvedimenti di revoca di affidamenti in corso ancor prima di acquisire le informative prefettizie. Sono sereno anche se respingo con forza questo clima avvelenato che non guarda agli interessi della Città. Non sono disponibile ad accettare lezioni di legalità da nessuno
Il sindaco Burrafato cita novelli paladini della legalità riferendosi a un gruppo di Senatori della Repubblica, tra cui il termitano Sen Antonio Battaglia, che hanno presentato, contemporaneamente al gruppo consiliare termitano, una interrogazione parlamentare sull’argomento, e all’onorevole regionale Salvino Caputo anche lui relatore di Interrogazione al Presidente della Regione e di Interrogazione Commissione Antimafia.
A seguito di un po di agitazione dell’opposizione per le affermazioni un po leggere del Sindaco sui novelli paladini della legalità, e un po di fatica da parte del Presidente del Consiglio Comunale per riportare la calma tra i consiglieri anche della maggioranza durante l’intervento del sindaco, e a seguito di un lungo dibattito giuridico tra l’avv Di Lisi di Termini Splendidissima e il Segretati Generale, sia il PdL che la maggioranza hanno ritirato le mozioni che aveva preparato sull’argomento in quanto si è trovato un accordo nel preparare una mozione unitaria tra maggioranza, opposizione e amministrazione.
Una buona soluzione, a mio parere, e una dimostrazione di democrazia.
Il consigliere comunale del PdL Sacco, in una dichiarazione al GdS all’indomani della seduta consiliare così dichiara:Abbiamo accolto la proposta di delibera consiliare quale ulteriore atto d’impegno del sindaco alla creazione di ulteriori strumenti di impermeabilità nella cosa pubblica della cultura paramafiosa;consideriamo la delibera un successo della nostra azione in CC.Siamo molto sorpresi dalle scomposte reazioni del sindaco e di qualche consigliere della maggioranza in ordine alla interpellanza al Senato di parlamentari del PDL sulla vicenda della coop.Azzurra e della richiesta di audizione sul caso della Commissione Antimafia proposta dall’on.Caputo,visto che da ogni parte si chiede trasparenza e unità nella lotta alla mafia.
Spero con questo articolo, di avervi chiarito in maniera vera, puntuale e imparziale quanto accaduto sull’argomento.