CGIL E FIOM, VA VALUTATA AFFIDABILITA’ PROGETTO DR A TERMINI

Il progetto di Di Risio ha una sua dimensione industriale ma l’affidabilita’ andra’ verificata anche alla luce degli aspetti finanziari che non sono stati esplicitati nel corso dell’incontro. E’ questo il giudizio della Cgil e della Fiom su quanto emerso ieri nel corso dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico sul progetto della Dr motor per rilevare parte dello stabilimento di Termini Imerese che la Fiat dismettera’ entro la fine dell’anno. La Dr, fanno sapere il responsabile auto della Fiom, Enzo Masini, e il responsabile Industria della Cgil, Salvatore Barone, e’ un’azienda che conta nella sede di Isernia circa 200 dipendenti e altrettanti indiretti, assembla auto con una componentistica di provenienza asiatica, prevalentemente cinese, tranne i motori che vengono forniti da case automobilistiche europee, Fiat tra queste. Conta inoltre 250 officine e 100 concessionarie nel paese e lo scorso anno ha venduto circa 5.000 vetture. Per quanto riguarda il progetto per il sito siciliano, l’azienda di auto molisana, spiegano Masini e Barone, il progetto prevede l’assemblaggio di quattro modelli per un obiettivo da raggiungere a regime, cioe’ nel 2016, di 60.000 vetture prodotte, partendo dalle 10.000 previste per il 2012 salendo progressivamente. Anche in questo caso si tratterebbe di una operazione di assemblaggio: Tutta la componentistica arrivera’ dall’Asia – continuano – mentre per quanto riguarda motori e cambi si guarda alla Fiat ma anche ad altre case. Il progetto di Di Risio prevede, quindi, l’occupazione di una fetta di mercato italiano per quanto riguarda il segmento A dell’auto del 4,36%, per il B del 2,23%,per il C del 2,64% mentre per il segmento I, cioe’ quello dei Suv, l’obiettivo a regime e’ di occupare l’8,48% del mercato. Per arrivare cosi’ alla fine alle 60mila vetture prevsite. La Dr utilizzerebbe le linee della Fiat adattandole ai loro modelli e per questo, aggiungono i due dirigenti sindacali, l’investimento che riguarda la parte industriale si aggira intorno ai 45 milioni di euro, piu’ altri 15 milioni per la formazione professionale e piu’ ancora 15 per ricerca e sviluppo. Un investimento complessivo sul quale Dr chiede un contributo di 27 milioni di euro. Quanto all’occupazione, sempre a regime, l’obiettivo e’ di 1.312 occupati sui quali si chiede uno sgravio di 50 milioni di euro. A questo numero di occupati si arriva partendo dai 241 previsti per il 2012, i 516 del 2013, i 909 del 2014, i 1.272 del 2015, per arrivare agli otlre 1.300 del 2016. Si e’ aggiornato a settembre il tavolo generale, su richiesta sindacale, per accellerare e definire i progetti che comporranno in via definitiva l’accordo di programma. C’e’ davanti poco tempo – concludono – prima della chiusura adesso tocca a Invitalia valutare l’affidabilita’ dei progetti sull’auto perche’ quelli presentati, sostanzialmente due, non sono sovrapponibili. (AGI) .

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