Se in Sicilia si votasse oggi per le Politiche 3 elettori su 10 andrebbero al mare

Se in Sicilia si votasse oggi per le Politiche tre elettori su dieci andrebbero al mare. È questa secondo Demopolis la percentuale di Siciliani politicamente incerti o delusi. A pesare è ancora una volta la crescente sfiducia dei cittadini nel Parlamento, nei partiti di maggioranza e di opposizione, nelle istituzioni politiche nazionali e regionali, secondo l’Istituto di ricerche. Ma soprattutto la percezione di una grave disattenzione della classe politica verso i problemi reali dell’Isola e del Mezzogiorno.

Il Pdl si attesta oggi in Sicilia al 27,2%, con circa 730 mila voti. Il Pd, al 19%, resta distante, con 510 mila voti, dai risultati delle Politiche 2008: il partito di Bersani – secondo Demopolis – «non sembrerebbe beneficiare nell’Isola del clima post referendario e risente, tra gli elettori, di un’identità ritenuta troppo incerta e frammentata». L’Italia dei Valori di Orlando e Di Pietro appare in lieve crescita e sfiora il 5%, pagando però una forte debolezza nella Sicilia orientale. Sinistra, Ecologia e Libertà ottiene il 3,5%, frutto soprattutto della simpatia di molti elettori per il suo leader e fondatore Nichi Vendola. Si ferma invece all’1,2% la Federazione della Sinistra, mentre conseguono complessivamente il 3% il Movimento Cinque Stelle ed altre liste di Centro Sinistra. Nel Centro Destra, «prosegue il consolidamento territoriale di Forza del Sud, il partito di Miccichè, attestato all’8%; al 3,4% si posiziona il Pid di Romano (che supera il dieci per cento a Palermo), mentre sfiora il 2% la Destra di Nello Musumeci. «Un ruolo significativo – secondo quanto risulta a Demopolis – ricopre il Terzo Polo, che ha oggi la sua roccaforte nazionale nell’Isola, il cui peso potrebbe rivelarsi decisivo per la futura governabilità del Senato».

L’Mpa di Raffaele Lombardo, con circa 360 mila voti, sarebbe invece al 13,5%. L’Udc otterrebbe il 7,8%, «nonostante la perdurante debolezza dei consensi nelle città capoluogo di Catania e Palermo». Cresce l’Api di Rutelli, all’1,7%, «mentre – sottolinea Demopolis – si indebolisce ulteriormente, con il 5%, Futuro e Libertà, il partito di Gianfranco Fini, sempre più condizionato dal ruolo e dall’esposizione del suo leader e fondatore». «Ben diverso, però – secondo l’indagine dell’Istituto diretto da Pietro Vento – risulterebbe oggi nell’Isola il peso dei partiti nelle intenzioni di voto per le Regionali, che da sempre si caratterizzano, rispetto alle Politiche, per una differente espressione del consenso da parte dei siciliani. L’incertezza del quadro politico nazionale rende decisive, ancora una volta, le scelte dei siciliani per il futuro politico del Paese, soprattutto in relazione al possibile premio di maggioranza al Senato».

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