Chiusa per troppi debiti la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea che da questa notte è interdetta al conferimento dei rifiuti dei 16 comuni gestiti dall’Ato Pa 5. È una misura drastica che colpisce centri come Termini Imerese e Cefalù, quest’ultimo il comune più indebitato di tutti e per il quale l’ufficio del commissario delegato ha chiesto il commissariamento. Da oggi dunque non si sa dove smaltire i rifiuti e la prospettiva di un’emergenza ambientale e sanitaria è molto concreta. Ma allo stato dei fatti non si vede un’alternativa. La direzione della discarica si è dichiarata indisponibile e quindi viene interdetto l’accesso ai mezzi provenienti dai comuni indebitati. Complessivamente l’Ato deve un milione e 400mila euro ma a sua volta il Comune di Cefalù è debitore nei confronti dell’Ato per 4 milioni e 800mila euro. Termini Imerese deve circa tre milioni.Non si scopre adesso. La situazione finanziaria era già venuta all’attenzione di tutti il 14 aprile in occasione dell’assemblea dei soci dell’Ato Pa 5. Il rappresentante dell’amministrazione di Cefalù si era impegnato a mettere in atto un piano di rientro ma evidentemente così non è stato. La verità è che la situazione è stata sottovalutata ha detto il capogruppo del Pd, Rosario Lapunzina il quale ha aggiunto: Sono stati assunti impegni mai onorati. Nessuna misura vera è stata attuata. E ora la conseguenza è quella di un’emergenza che colpisce prima di tutto l’immagine di una città a vocazione turistica.Complessivamente l’Ato, che pure è indicato come uno dei più virtuosi della Sicilia, vanta nei confronti delle amministrazioni comunali crediti per circa 17 milioni. La mancanza di liquidità ha creato problemi enormi: è stato ritardato il pagamento degli stipendi, non sono state liquidate le pendenze con i fornitori. Non sono mancate le sollecitazioni, l’ultima inviata una decina di giorni fa proprio a quei sindaci che si erano impegnati a seguire un piano di rientro. Lo hanno fatto solo in pochi, ha detto Giuseppe Norata, presidente dell’Ato. La maggior parte invece non ha pagato alle scadenze concordate. In queste condizioni non abbiamo altra scelta che fermare il servizio. E di tanto abbiamo informato subito sia la Regione che la Prefettura. Oltre a Termini Imerese e a Cefalù, sono interessati al problema Trabia, Caccamo, Cerda, Isnello, Collesano, Aliminusa, Campofelice di Roccella, Castelbuono, Gratteri, Lascari, Montemaggiore Belsito, Pollina, Sciara e Scillato.Ora per i Comuni inadempienti, almeno per i più indebitati, si prospettano provvedimenti sostitutivi. La Regione manderà un commissario. E il primo della lista è il Comune di Cefalù.
Ato PA5: nuova emergenza rifiuti
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