Armao: binomio cultura – turismo per rilanciare il TERMITANO

Inaugurazione, oggi a Palermo nei locali del convento della Magione (Via Teatro Garibaldi, 27), della mostra L’ultima citta’. Rituali e spazi funerari nella Sicilia nord-occidentale di eta’ arcaica e classica. L’esposizione restera’ aperta fino al 20 giugno. Ad organizzare l’esposizione, ideata e coordinata dal Servizio per i Beni Archeologici della Soprintendenza ai Beni culturali ed ambientali, e’ stata la stessa Soprintendenza di Palermo. La mostra raccoglie le testimonianze piu’ significative emerse attraverso recenti ricerche condotte in alcune necropoli del comprensorio nord-occidentale dell’isola, con particolare riferimento a contesti greci e fenicio-punici di eta’ arcaica e classica (VII-V sec.a.C.). In particolare, sono esposti i piu’ antichi corredi funerari, circa 250 reperti, rinvenuti nelle necropoli degli insediamenti fenici di Palermo e Solunto, nonche’ alcuni tra i reperti piu’ significativi rinvenuti nel corso delle ricerche, ancora in atto, condotte nelle necropoli della greca Himera dove, tra l’altro, sono state riportate alla luce le fosse comuni destinate ai caduti delle grandi battaglie del 480 a.C. e del 409 a.C. Aprono l’esposizione alcuni materiali provenienti da contesti indigeni – in particolare dalle necropoli di Manico di Quarara (Montelepre- Carini) e di Monte Castellazzo di Poggioreale – che attestano le intense relazioni di questi centri dell’entroterra con le colonie greche della costa. Secondo l’assessore Gaetano Armao, La mostra ospita rilevanti reperti archeologici provenienti dagli scavi maggiormente prolifici della provincia di Palermo e, in particolare, quelli rinvenuti durante l’importante campagna di ricerca archeologica di Himera che ha riportato alla luce una necropoli fra le piu’ interessanti del Mediterraneo. Abbiamo inteso rispondere, a nome di tutti i siciliani, al disimpegno della Fiat proprio nell’area di Termini Imerese, con l’istituzione del parco archeologico di Himera. I reperti archeologici recuperati dovranno essere esposti, in via definitiva, nei caseggiati inseriti nel parco e per questo ho richiesto proprio alla Fiat di mantenere gli impegni e fare, come preannunciato, la propria parte per il rilancio del territorio termitano anche finanziando il restauro di questi caseggiati. La mira complessiva – ha aggiunto Armao – e’ quella di valorizzare il bacino fra Termini Imerese e Campofelice promuovendolo e rilanciandolo proprio attraverso il binomio inscindibile cultura – turismo. L’esposizione – spiega Francesca Spatafora, direttore del Servizio archeologico dell’assessorato ai Beni culturali e all’Identita’ siciliana – si propone come momento significativo di conoscenza e di approfondimento delle societa’ antiche attraverso un’ampia selezione di materiali inediti e mai esposti in precedenza, accompagnati da un accurato apparato didattico-illustrativo che tende a sottolineare il rapporto significativo, ma non speculare, tra le citta’ dei morti e le citta’ dei vivi.

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