Sulla base di una convenzione stipulata tra il Parco Archeologico di Himera e l’Università di Berna, si è conclusa, pochi giorni fa, la terza campagna di scavi sul Piano del Tamburino, un’area dell’antica Himera fino ad oggi poco conosciuta e indagata.
Sotto la guida della Prof.ssa Dr. Elena Mango dell’Università di Berna, un’equipe di 23 persone, tra cui quattro assistenti, un gruppo internazionale di studenti, dottorandi e docenti bernesi, palermitani e di Manchester, ha svolto le indagini, durate quattro settimane.
Sono stati compiuti saggi archeologici nelle aree già parzialmente indagate nel 2012 e 2013. Gli scavi hanno portato alla luce strutture murarie e reperti vari (ceramica, terrecotte, frammenti di terrecotte architettoniche, di bronzo ecc.) che permettono, poco a poco, di delineare il carattere di una parte del Piano del Tamburino.
Le strutture murarie, tra le quali un possente muro, muri costruiti con piccoli ciottoli e altri, invece, in accurata tecnica muraria e di spessore notevole, corrispondono all’orientamento del secondo impianto della città alta sul Piano di Imera, e permettono, insieme con i reperti, di interpretare questa zona terrazzata come una vasta area sacra con più edifici, recintata, a sud da un muro di temenos (recinzione di un’area sacra ).
Tra i ritrovamenti spiccano terrecotte votive di diverse dimensioni, vasi miniaturistici, frammenti di decorazioni architettoniche fittili e offerte di carattere votivo, tra cui un deposito di fondazione e un ricco deposito di terrecotte e di matrici, al momento in corso di studio. Questi ultimi reperti risultano di grande qualità e rilievo e degni di ulteriore approfondimento, stimolando l’interesse per l’area e confermando l’ipotesi delineata dopo gli scavi del 2013, che si tratti di un area sacra, probabilmente dedicata a varie divinità, tra le quali possibilmente anche Demetra e Kore. Anche la localizzazione in prossimità di una sorgente e i vari edifici (solo parzialmente scavati per adesso), disposti lungo i terrazzamenti del Piano del Tamburino, si ricollegano ad aree sacre connesse ai culti autoctoni in Sicilia.
RESPONSABILE SCIENTIFICA
Prof.ssa Dr. Elena Mango
DIRETTORE DEL PARCO
Dott.ssa AgataVilla
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