Mercoledì 9 novembre al ministero dello Sviluppo economico si incontreranno tutte le parti coinvolte nella vertenza per lo stabilimento di Termini Imerese, dove la Fiat cesserà la produzione a fine anno. Si preannuncia come un vertice cruciale a cui parteciperà anche il Lingotto, oltre alla Dr Motor, che dovrebbe succedere alla casa torinese, la Regione siciliana, Invitalia, lo stesso ministero di via Veneto.
L’obiettivo è dare una stretta per arrivare all’accordo finale. È quanto è emerso al termine del tavolo della sscorsa settimana tra sindacati e Dr al ministero dello Sviluppo economico, un incontro che ha visto le parti avvicinarsi ancora, anche se restano alcuni punti da chiarire. Non siamo arrivati alla conclusione, resta da affrontare il nodo del salario, per far sì che i lavoratori non abbiano un trattamento economico con Dr inferiore a quello che hanno avuto con Fiat, ha spiegato il segretario nazionale della Uilm, Eros Panicali, al termine del tavolo. La discussione su Fiat sarà importante per sbloccare gli aspetti che mancano, ha sottolineato. Quanto alle assunzioni, ha evidenziato, l’impegno di Di Risio per ora rimane quello iniziale, 241 nel 2012, quindi finora non ha accelerato, anche in attesa di capire qual è il numero di dipendenti che sarebbero pensionabili nell’arco del periodo coperto dagli ammortizzatori sociali. Al riguardo, ha aggiunto, rimane da chiarire quale strumento verrà adottato nel passaggio dei lavoratori dalla cigs con Fiat alla Dr.
Infatti occorre ancora chiarire se Di Risio sarà in grado di riassumere tutti i lavoratori ancora occupati subito chiedendo a questo punto la cassa integrazione per riorganizzazione o se, invece, ricorrerà alla mobilità. Un’ipotesi quest’ultima che i sindacati vorrebbero scongiurare. Tutto sembra dipendere dalla decisione della Fiat sulla mobilità incentivata per i lavoratori, circa 700, che aggancerebbero la pensione nei prossimi anni. Tuttavia per Panicali ci sono le condizioni per arrivare ad un accordo complessivo. Più cauta è apparsa la Fiom: il responsabile nazionale Enzo Masini ha spiegato che bisogna fare ancora molte modifiche al testo proposto dal ministero dello Sviluppo economico, occorre chiarire i punti controversi, come il trattamento economico dei lavoratori e – ha ribadito – deve essere delucidato quale sarà lo strumento per il passaggio dei dipendenti da Dr a Fiat, qualcuno da per scontato che non ci sia la mobilità ma bisogna specificarlo. In aggiunta, ha proseguito il sindacalista, serve chiarire quale sarà il paracadute per i lavoratori dell’indotto, comunque l’impegno è arrivare a una stretta finale, visto che le condizioni lo consentono. Gli altri sindacati credono in una possibile chiusura già mercoledì. Abbiamo fatto un grosso passo in avanti, siamo soddisfatti del lavoro e mercoledì ci sarà un tavolo plenario, con buone probabilità di chiudere, ha spiegato il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio D’Anolfo. Per Leonardo Burmo della Fim il giudizio sul tavolo è positivo, c’è il massimo impegno per chiudere mercoledì la partita di Termini Imerese. Alla riunione è stato presente anche il segretario generale della Fismic, Roberto Di Mauolo, secondo cui con Di Risio sono stati fatti passi avanti.
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