Operai della Fiat e dell’indotto di Termini Imerese hanno occupato l’aula consiliare del Comune perché, dicono, “nell’incontro di sabato scorso tra il premier Mario Monti e l’ad di Fiat Sergio Marchionne la vertenza dello stabilimento siciliano è stata ignorata”. Sono 2.200 le tute blu della Sicilfiat e dell’indotto che dal 1° gennaio di quest’anno sono in cassa integrazione perché la casa automobilistica torinese ha chiuso la fabbrica e il piano di rilancio per la riqualificazione del polo industriale termitano stenta a decollare. “Andremo avanti ad oltranza – dice il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone – fino a quando non ci sarà una soluzione per Termini Imerese. Nell’incontro di sabato tra Monti e Marchionne questo tema è stato ignorato. Vogliamo risposte concrete sul nostro futuro”. Fim Fiom e Uilm hanno indetto per domani un’assemblea degli operai in piazza Duomo. La decisione era stata assunta sabato scorso dopo il presidio simbolico davanti allo stabilimento della Fiat.







