Vertenza exFiat: venerdì 12-04-2013 assemblea operai Fiat davanti cancelli stabilimento

Venerdì scorso gli operai della Fiat e dell’indotto di Termini Imerese hanno manifestato davanti Palazzo d’Orleans, in Piazza Indipendenza a Palermo. Il sit-in è stato organizzato da Fim, Fiom e Uilm.
Dopo la manifestazione si è tenuto un incontro tra i sindacati e il governatore Rosario Crocetta, per discutere della vertenza.
I lavoratori chiedono risposte concrete sul loro futuro occupazionale e temono che senza un progetto credibile l’alternativa per loro sia il licenziamento a dicembre, dal momento che stenta a decollare il piano di rilancio del polo industriale.
Dal 31 dicembre prossimo, a due anni, cioè, dalla chiusura della fabbrica, le tute blu non potranno più beneficiare della cassa integrazione straordinaria per cessazione attività.
Al termine dell’incontro a palazzo D’Orleans, la Fiom ha reso noto il contenuto del verbale siglato tra Crocetta e i sindacati dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil: assicurare il paracadute sociale, anche per il 2014, agli operai della Fiat e dell’indotto, previa intesa con il governo nazionale, la richiesta di un incontro con l’amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne per scongiurare i licenziamenti collettivi, che potrebbero scattare dal 31 dicembre prossimo – quando scadrà la cassa integrazione straordinaria per cessazione attività per i 1500 dipendenti della Fiat e della Magneti Marelli – e una riunione con i vertici della casa automobilistica cinese Chery, per verificare la disponibilità a investire in Sicilia.

Il governo Crocetta punterebbe su tre ipotesi di rilancio del polo industriale. Le tre possibili soluzioni riguarderebbero biocarburanti, biomasse ed energie rinnovabili. Gli operai riassorbiti dopo l’attuazione di queste alternative alla produzione di auto sarebbero 500.
Ma i sindacati non sembrano soddisfatti delle scelte proposte dal governo regionale. Perché le “ipotesi non riuscirebbero a salvaguardare tutti i livelli occupazionali” dice  Roberto Mastrosimone della Fiom Cgil. Sostanzialmente le forze sociali vorrebbero che si insistesse sul settore automotive.
“Il presidente Crocetta – ha detto Mastrosimone – ha accolto le nostre richieste. Adesso chiediamo celerità ma soprattutto azione. Queste riunioni devono tenersi entro aprile, il tempo stringe, dicembre è dietro l’angolo e vogliamo risposte entro i primi giorni di maggio, per discuterne con i lavoratori”. “Il faro per il governo regionale deve essere scongiurare la macelleria sociale che deriverebbe – ha proseguito Mastrosimone – dall’ipotesi dei licenziamenti collettivi a Termini Imerese, se non si arriva a una soluzione per il rilancio del polo industriale. Gli effetti per l’economia locale oltre al dramma di migliaia di famiglie, sarebbe devastante”.

Gli operai della Fiat e dell’indotto torneranno a riunirsi a Termini Imerese in assemblea venerdì mattina alle 9 e 30 davanti ai cancelli della fabbrica, chiusa dal 31 dicembre del 2011. L’iniziativa è stata organizzata da Fim, Fiom e Uilm per discutere con i lavoratori degli impegni assunti dal governo regionale nell’incontro di ieri a Palazzo D’Orleans.
«Torniamo a riunirci davanti allo stabilimento Fiat – dice il segretario provinciale della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone – per mandare un messaggio chiaro: lo stabilimento deve tornare a vivere. Per la politica e il sindacato l’obiettivo deve essere tornare a produrre a Termini Imerese rilanciando il polo industriale».

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