Un ricordo per la signora Dorotea

Pubblichiamo questo articolo di Maria Concetta Buttà che ricorda la signora Dorotea scomparsa questa notte e per la quale l’ultimo saluto sarà presso la Chiesa del S.S. Salvatore di Termini Imerese alle ore 15.00.

Dorotea è stata, è tante cose. Ma devo fermarmi alle frasi semplici, altrimenti il rischio è di dover riempire intere pagine. Moglie. Mamma affettuosa. Mamma di Franco. Nonna premurosa e attenta. “Signora Dorotea” al Liceo. Instancabile lavoratrice. Terziara della Fraternità Francescana. Laica della Fraternità di Comunione e Liberazione. Donna di grande intelligenza. Elegante e dotata di una sana ironia. Ma c’è una cosa che prima di ogni altra Dorotea è stata, ed è ciò che le ha permesso di essere pienamente tutto il resto.
Dorotea è stata un luogo, entro cui tante vite hanno trovato accoglienza.
Un luogo, che accogliendo, ha generato e genera vita e memoria.
A scuola in tanti raccontano di averle confidato i loro primi amori, di aver sfogato su di lei l’ansia di un’interrogazione, di essersi semplicemente ritrovati con l’orlo scucito e lei pronta con ago e filo. Era impressionante, già molto in là con gli anni, vederla riconoscere e ricordare perfino i nomi degli ex alunni, ormai sessantenni, quando le capitava di incrociarli.
Io l’ho conosciuta una quindicina di anni fa. Ha accolto me nel suo luogo e tante generazioni di miei Cavalieri e di giovani di Gioventù Studentesca. Il suo entusiasmo mi ha sostenuta, esortata. Le sue torte con noci e cioccolato e le sue macedonie hanno concluso tanti pranzi e tante cene. Dorotea aveva un segreto. Un piccolo segreto che a poco a poco, fatica dopo fatica, dolore dopo dolore, gioia dopo gioia, era cresciuto in lei e crescendo aveva sempre più dilatato il suo animo, intelligenza e cuore, e l’aveva resa capace di accogliere il mondo intero. Un brillio negli occhi, di chi la vita l’aveva capita e la poteva narrare e donare. Il brillio negli occhi di chi viveva, pur nelle contraddizioni e nelle fatiche di tutti, alla presenza del Signore della vita. La fede è un piccolo segreto, il piccolo segreto che fa del mondo un posto migliore. Ne abbiamo certezza, perché chiunque abbia incontrato Dorotea può dire di essersi sentito in quell’incontro una persona migliore.

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