Turturici: Lettera per il Sindaco Giovanni Aglieri Rinella

Stamane la nostra Termini si sveglia orfana di uno dei suoi “PADRI e FIGLI” più illustri.

Uno di quegli uomini che con la sua semplicità, il suo orgoglio, il suo carattere burbero e tenero (allo stesso tempo), la sua bontà d’animo, la sua fermezza e tutti quegli appellativi con i quali ognuno di noi può definirlo, ha reso “GRANDE TERMINI”.

Giovanni Aglieri Rinella non era un semplice cittadino, era “IL CITTADINO”, “IL PRIMO CITTADINO”.

Senza colpo ferire, e forse senza che lo volesse, ha scolpito il suo nome nella storia di questo territorio, ma soprattutto nei cuori di tutti i termitani.

Per dirla come il Dr. Enzo Giunta, già Sindaco di Termini, era un Leone che ha combattuto tutta la vita e che seppur ferito non si arrese mai.

Senza esagerare lo voglio definire uomo d’altri tempi!!!

Ha sofferto per questa amara terra che gli ha dato i natali, che lo ha reso famoso e che lo ha ferito nell’animo senza mai dire e/o pensare che forse valeva la pena abbandonarla.

ANZI…

Quando vedeva che le cose non andavano, cominciava a sbraitare con quel modo testardo e sanguigno che solo chi ha sete di giustizia sa interpretare.

SI INCAZZAVA…

lo faceva quando vedeva la sua città andare a rotoli, quando qualcuno non compiva il proprio dovere, quando non seguivi una sua indicazione, ma il tutto dopo qualche ora lasciava il posto al calore che solo un vero amico sa dare.

AMAVA…

la sua, la nostra, città al punto da dedicargli se stesso a scapito degli affetti più cari, che comunque da buon cristiano, quale era, non tralasciava mai.

Ogni termitano in difficoltà, ogni persona che si recava nel suo studio e chiunque entrasse in contatto con lui otteneva risposta, che fosse semplice o complicata.

SAPEVA…

amministrare e allo stesso tempo vivere la città.

Ricordo il famoso taccuino che teneva in auto e con il quale girando per le vie cittadine appuntava tutto ciò che non andava per poi recarsi negli uffici preposti alla soluzione del problema, lanciare la solita “cazziata” che  faceva tremare il municipio e che dopo qualche minuto lasciava il posto alle parole con cui indicava tempi e modi per risolvere i problemi.

Un altro aneddoto che, oggi mi riaffiora dolcemente alla mente e che ho vissuto personalmente, risale all’anno 2004:

Ci trovavamo con la sua macchina a piazza Gancia e si era creato un ingorgo dovuto ad una macchina parcheggiata in doppia fila, ad un tratto un signore si accosto al finestrino dell’auto e in un modo inusuale lo accusava per quello che stava succedendo, lui intontito perchè eravamo fermi nel parcheggio chiese spiegazioni e l’uomo senza pensarci su gli disse:

– Sinnacu a curpa e so picchi unnè chiu sinnacu…

vidi il suo volto illuminarsi in un misto di emozione, amore e un po di rimpianti per i tempi che furono.

Era questo Gianni Rinella !

Ma chi come me ha avuto la possibilità di crescergli accanto, non solo pubblicamente, ma anche privatamente:

– non può non ricordare l’amore per la sua famiglia e quella particolare genuina morbosità che aveva nei confronti del compianto Ivan;

E già Ivan…

la sua prematura scomparsa per Gianni fu il colpo più duro della vita, nonostante tutto quello che aveva subito.

– non può non ricordare le parole di incoraggiamento che uscivano dal suo cuore quando ti vedeva giù;

– non può non ricordare tutto il suo impegno a riprendere gli interessi che la detenzione gli aveva sospeso;

– non può non ricordare la sua Grandezza.

Per descrivere Gianni Aglieri Rinella ci vogliono fiumi di inchiostro alimentati dalle lacrime che i nostri cuori versano in queste ore e che servono ad incidere la moltitudine di parole che il nostro animo ci suggerisce, ma per ciò ci sarà tempo.

La storia si è già incaricata di rendere giustizia all’uomo e al politico, ma questo non basterà mai per chi con il suo impegno ha costruito la Termini Imerese moderna.

Oggi dobbiamo essere uniti al di sopra di ogni cosa nel ricordo di quel sorriso che per anni ci ha accompagnato.

Vorrei esprimere i tanti sentimenti che in questo momento attraversano il mio corpo, ma è difficile.

Idealmente viaggio con lui verso un mondo migliore che gli renderà giustizia, ma soprattutto per essere testimone del suo incontro con il figlio Ivan, con il quale dopo dieci anni si ricongiungerà per  parlare di politica e magari, perchè no, per illuminarci e far rinascere questa città.

 

CIAO DR. RINELLA   

CIAO PAPA’

CIAO AMICO

CIAO SINDACO   

 

Alla Sig.ra Carmela e a Tiziano…

Con Immenso affetto nel ricordo di Gianni

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