Termini Imerese. Un tempio bizantino venuto alla luce a seguito dei lavori di ampliamento del cimitero.

Il fabbisogno di nuove sepolture nel cimitero comunale è stato avvertito circa dieci anni fa dall’amministrazione comunale. Infatti, già allora erano almeno 700 le domande di concessione cimiteriale pendenti nel competente ufficio. Tuttavia, poiché il comune non disponeva delle risorse necessarie, si pensò di fare ricorso a un metodo particolarmente innovativo e, cioè, quello della finanza di progetto. In tal modo, il comune non era costretto a reperire le risorse necessarie, gravando necessariamente le tasche dei contribuenti.

Con la finanza di progetto un imprenditore si fa carico di anticipare le somme necessarie, recuperandole attraverso la gestione della struttura, che può durare per un congruo periodo di tempo.

Nell’anno 2006 si avviò la procedura per la scelta del promotore e l’affidamento dell’incarico mediante gara pubblica.

Tuttavia, a causa di un contenzioso ed intralci burocratici, l’affidamento dell’incarico si è bloccato. Soltanto recentemente l’amministrazione comunale è stata in condizione di avviare la procedura.

L’area da destinare ad ampliamento del cimitero è quella limitrofa all’attuale struttura, lato est. La suddetta area era già nota per l’esistenza di un manufatto (una tomba monumentale) rilevato da Jean Houel nel settecento e riprodotto in uno dei suoi acquerelli conservati presso l’Ermitage di San Pietroburgo.

Trattandosi di zona notoriamente archeologica, prima di autorizzare i lavori, la competente Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali ha disposto la campagna di scavi che hanno riservato la sorpresa del ritrovamento di numerose tombe e, soprattutto, del perimetro di una chiesa presumibilmente risalente al periodo bizantino.

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