Termini Imerese: Di Maulo, si rischia la desertificazione industriale

La Fismic ribadisce il suo giudizio ‘assai negativo’ sul comportamento del governo in merito alla vicenda di Termini Imerese. In particolare, il Segretario Generale, Roberto Di Maulo sottolinea ”la nonchalance con cui il governo sembra quasi voler metter fine al progetto di DR dopo che ambedue gli esecutivi (precedente ed attuale) avevano dato il benestare al progetto, generando l’accordo del 1* dicembre”. .

”Nella produzione delle vetture – spiega Di Maulo – il 70% dei costi e’ rappresentato dalla componentistica e solo il 30% dall’assemblaggio. Il Gruppo DR da sempre produce le vetture avvalendosi di costi per la componentistica estremamente competitivi in quanto prodotti in Cina. Cio’ sta a significare che se il progetto Di Risio naufragasse, ritornerebbero i problemi di sovraccosto che hanno causato la chiusura dello stabilimento siciliano da parte di Fiat”.

”DR Motors – prosegue il leader Fismic – essendo un produttore di nicchia non rappresenta un pericolo come concorrente. Qualsiasi altro produttore di massa invece rappresenterebbe per Fiat una pericolosissima concorrenza.

L’accordo del 1* dicembre garantiva che Fiat fosse disposta a pagare il prezzo per la riuscita dell’operazione e cioe’: affitto pari a zero dello stabilimento; cessione della tecnologia di primo livello al produttore subentrante; un bonus retributivo per i lavoratori che agganciavano la pensione”. .

”Queste – conclude Di Maulo – le tre precondizioni indispensabili al mantenimento dell’attivita’ produttiva e dell’occupazione nello stabilimento in Sicilia. E’ inevitabile che una ridiscussione dell’accordo farebbe saltare tali prerequisiti facendo cosi’ venir meno, l’appetibilita’ dell’operazione. Fiom, Governo centrale e regionale rischiano di assumersi responsabilita’ enormi. La desertificazione industriale dell’area rappresenterebbe un dramma sociale di rilevante importanza”.

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