Termini Imerese adesso spera in Bmw

È «da più di un anno», dicono in ambienti sindacali, che gira voce di un interesse di Bmw per un polo produttivo nel cuore del mercato del Mediterraneo, quindi anche per l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese in Sicilia. Le indiscrezioni di stampa su una possibile mossa della casa bavarese non hanno colto di sorpresa le organizzazioni dei metalmeccanici, vicine al dossier Termini. Anche se, viene sottolineato dai sindacati, «non c’è alcuna notizia di contatti né con Fiat né con il Governo», mentre «resta la preoccupazione che la stessa Fiat possa non vedere di buon occhio una soluzione che lasci spazio in Italia ad un forte concorrente».

La conferma di un interesse di Bmw per la creazione di un polo produttivo nel cuore del Mediterraneo è arrivata ai sindacati italiani anche dal potente sindacato dei metalmeccanici tedeschi Ig Metall da dove, viene riferito, «la voce trapela ormai da tempo», ma sempre «senza alcun riscontro «su progetti concreti». Le indiscrezioni su possibili alternative al piano per l’insediamento di Dr Motor (al centro dell’accordo firmato con Fiat, Governo e sindacati lo scorso dicembre a Roma) circolano parallelamente all’aumentare delle preoccupazioni sul futuro dello stabilimento siciliano chiuso da Fiat a fine 2011, ed al rischio che possa definitivamente naufragare il progetto dell’azienda molisana guidata da Massimo Di Risio. Che ha 15 giorni di tempo per presentare le garanzie finanziarie necessarie, dopo l’ultimatum lanciato giovedì dal ministro dello Sviluppo Corrado Passera tramite l’advisor Invitalia.

«In queste ore – dicono dalla Dr Motor – siamo fortemente impegnati nella risoluzione di problemi con l’intento di salvaguardare i posti di lavori di Macchia d’Isernia e quelli di Termini Imerese». Non è della partita la Hyundai, che ha smentito le voci che la indicavamo tra i produttori di auto interessati all’area di Termini Imerese: «La notizia è destituita di ogni fondamento», ha chiarito il portavoce della filiale italiana della casa automobilistica coreana, ricordando che proprio giovedì scorso è stato annunciato l’ampliamento del sito produttivo turco di Izmit, la cui produzione entro fine 2013 passerà da 100.000 a 200.000 auto all’anno; e che Hyundai dispone inoltre in Europa di uno stabilimento a Nosovice (Repubblica Ceca), che ha una capacità produttiva di 300.000 unità annue.

«Governo e Fiat hanno firmato un accordo, e ora non possono tirarsi fuori da questa vicenda, è una loro responsabilità trovare una soluzione», ha ribadito più volte in questi giorni la Fiom. Una nuova riunione del tavolo al ministero dello Sviluppo economico (con il Governo, il Lingotto, Dr Motor ed i sindacati) è prevista per lunedì 4 giugno.

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