Termini d’amuri VS Siciliantica: veleni e bugie?

Sul numero 53 della rivista Espero del mese di Settembre 2011, l’associazione Siciliantica fa pubblicare una lettera nella quale i soci fanno delle affermazioni sulla manifestazione Termini Romana svoltasi questa estate nella nostra città.

In questa lettera viene raccontato dai soci di Siciliantica l’origine dell’idea del progetto Termini romana, realizzato dalla neo nata associazione Termini d’amuri e finanziato dal Comune di Termini Imerese, che ha avuto un buon riscontro di partecipanti e grande eco sulla stampa regionale. Viene infatti asserito dai soci di Siciliantica: dovrebbero quantomeno per decenza astenersi da fare commenti dal farsi complimenti perchè come sanno entrambi la storia è molto diversa: si tratta di una manifestazione rubata all’associazione Siciliantica (i soggetti sono l’associazione Termini d’amuri e il sindaco di Termini che si sono complimentati reciprocamente pubblicamente per la riuscita dell’iniziativa sui mezzi di stampa).

L’articolo poi prosegue con il racconto degli incontri avuti tra i presidenti delle rispettive associazioni fino al così definito furto con destrezza dell’idea progettuale.

Un paio di giorni fa arriva in redazione un comunicato chiarificatore dell’associazione Termini d’amuri che viene pubblicato anche su facebook, e ieri un comunicato immediato dell’associazione Siciliantica; ve li riportiamo integralmente di seguito entrambe:

COMUNICATO ASS TERMINI D’AMURI

L’associazione Termini d’Amuri e il suo presidente, il dott.Mauro Marino, sono stati oggetto di una serie di articoli pubblicati dalla rivista Espero e dal suo direttore responsabile Alfonso Lo Cascio, che fa parte della sezione locale di Sicilia Antica.

In riferimento all’articolo comparso su Espero di Settembre dal titolo Manifestazione Termini Romana Un grande successo? No, un grande furto, a firma dell’Associazione Sicilia Antica, si rende necessario puntualizzare quanto segue.

Il dott. Marino Mauro lo scorso anno non ha mai incontrato i soci di Sicilia Antica. L’associazione e il suo presidente non hanno chiesto consigli all’associazione Sicilia Antica su cosa si poteva fare di significativo, quindi la risposta riportata nell’articolo è inventata.

L’associazione Sicilia Antica non ha mai comunicato all’associazione Termini d’Amuri che stavano lavorando ad un evento Termini Romana, né è stato mai spiegato come si voleva fare, quando e dove.

Non ci sono mai stati contatti con i soci di Sicilia Antica per precisare alcuni aspetti organizzativi. Unici incontri tra le due associazioni sono state la partecipazione alla settimana della cultura, quando l’associazione Termini d’Amuri ha proposto ad Alfonso Lo Cascio dell’Associazione Sicilia Antica di partecipare insieme alla manifestazione nazionale realizzando la rievocazione della Calata dei Veli all’Annunziata, e il ricordo di Cosimo Cristina in cui l’associazione Sicilia Antica ha coinvolto le associazioni termitane tra cui Termini d’Amuri. Riguardo all’estate termitana l’associazione Termini d’Amuri ha partecipato al bando che l’amministrazione comunale ha indetto con due progetti: Termini Romana e Termini Folk Festival.

Ci si potrebbe chiedere perché chi non ha ritenuto di volere partecipare con una propria iniziativa oggi può criticare chi propone e realizza qualcosa che, seppur migliorabile, ha dato un segno rievocativo della nostra orgogliosa storia di termitani.

Di Termini Romana la struttura, il percorso, la sede, il titolo sono nati dal confronto tra tutti i soci dell’associazione: da questi incontri è nata per esempio l’idea delle 3 statue in cartapesta (rubando l’idea della cartapesta al Carnevale!) regalate alla città ed esposte al municipio, copiate da un disegno di Vincenzo La Barbera.

Sui costi di Termini Romana finanziati dal Comune di Termini Imerese riteniamo che 2250 euro a serata per un totale di 4500 euro per una manifestazione con circa 150 figuranti tutti in vestiti d’epoca confezionati per l’occasione, 8 postazioni audio-luci, animali, 4 caschi di gladiatori e le maniche gladiatorie in pelle originali acquistati a San Marino e in un negozio specializzato di Rimini, ballerine, mangiafuoco, etc. siano una spesa decisamente contenuta.

Sul Termini Folk l’associazione ha fatto uno sforzo in più: ha coinvolto come direttore artistico forse l’esponente più in vista della musica folk siciliana, Mario Incudine e realizzato il primo Folk Festival con otto gruppi di altissimo livello. Basta dire che RAI 3 ha fatto un servizio sul festival durante il TGR delle 14.00 del 13 agosto e del 19 agosto in un periodo in cui in Sicilia si realizzavano tante iniziative. Termini alla ribalta mediatica non per notizie di cronaca ma per un’iniziativa culturale.

Qualcuno potrebbe pensare che una rassegna Jazz o Blues sarebbe migliore.. Ma c’è già Castelbuono Jazz, Carini Jazz, Butera Jazz… L’idea è quella di pensare per Termini una rassegna che possa in breve diventare un appuntamento di riferimento nazionale. Lo ha detto chiaramente Mario Incudine all’indomani della chiusura del festival: La musica che nasce in Sicilia e che arriva da tutto il mondo da oggi ha la sua casa.

Una precisazione sui costi. L’impresario che ha gestito i contratti con gli artisti (otto gruppi di cui uno proveniente dal Salento e uno proveniente da Milano), che ha organizzato i transfert, i pernottamenti, il service audio-luci per le quattro location, etc. ha emesso una fattura complessiva di 22.000 euro. Considerato che il comune ha finanziato 18.000 euro l’associazione ha quindi dovuto impegnarsi per recuperare altri 4000 euro per coprire le spese di tale manifestazione.

Chi pensa che l’associazione Termini d’Amuri fa le cose per dividersi la torta è decisamente fuori strada. Forse se la rivista locale Espero, la sua versione online e il suo direttore responsabile anziché oscurare tutte le manifestazioni termitane che si sono susseguite in questa estate le avesse quanto meno raccontate, senza diffondere la cultura del nemico(frase copiata.. è un vizio ormai), forse Termini avrebbe avuto un sostenitore in più per il riscatto che merita, in questo momento storico importante.

Ad ogni buon conto auguriamo agli amici di SiciliAntica un buon lavoro e rinnoviamo la proposta di collaborazione a tutte le associazioni del territorio.

COMUNICATO ASS SICILIANTICA

In merito al comunicato chiarificatore di Mauro Marino

Una persona che scrive un comunicato chiarificatore dimenticando di inviare l’email all’unico soggetto di cui parla nella lettera generalmente è in mala fede (e questa non è sicuramente una bella cosa per uno impegnato a livello ecclesiale!). E sulla vicenda della manifestazione Termini Romana Mauro Marino dice bugie sapendo di dirle. Lo stesso fatto che inserisce tra le spese il vestiario dei 150 figuranti (in realtà appena 70) è cosciente di raccontare cose non vere.

Dato che sono state utilizzate le uniformi che servono per il Presepe vivente e di nuove ne sono stati realizzate appena cinque (come del resto avevamo concordato insieme a marzo).

Ed è completamente inutile continuare a sostenere che non ci sono stati incontri tra le due associazioni: per tutte le iniziative i contatti sono stati tenuti sempre dai responsabili, e lo ricorda lo stesso Mauro quando parla delle iniziative fatte insieme, da ultimo la Calata dei veli all’Annunziata e la manifestazione in ricordo di Cosimo Cristina (in questo caso addirittura è stato organizzato tutto via email o per telefono). Perché doveva essere diverso per Termini Romana?

Solo che stavolta è successo qualcosa di nuovo che ha cambiato il corso naturale delle cose e su cui noi pensiamo molto male. Tante altre cose avremmo ancora da dire ma vogliamo chiudere qui questa squallida vicenda perché ci sembra veramente triste continuare. Altrimenti dovremmo chiedere come sono stati spesi veramente i soldi (compresi i favoleggianti acquisti a Rimini e San Marino), quanto è stato raccolto dalle offerte e che fine fanno… E come è possibile che una associazione con appena nove mesi di vita possa ricevere un contributo di 23.000,00 Euro.

Ma non siamo interessati alle risposte del presidente di Termini d’Amuri. Queste cose le chiederemo eventualmente al Comune che sicuramente, considerato che ha finanziato generosamente e disinteressatamente con soldi pubblici l’operazione, questa documentazione di rito l’avrà di sicuro richiesta e acquisita agli atti.

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