Squinzi, ora investire. / Lunedì sarà il giorno del ‘dentro o fuori’ per la Dr motor

L’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese nel passato e’ stato un polo di eccellenza. Mi auguro che si possano di nuovo realizzare investimenti per ritrovare la corretta utilizzazione positiva del passato. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, interpellato a margine dell’assemblea de Confindustria Catania, sul futuro del polo industriale.

Se la Dr Motor non darà risposte concrete entro l’inizio della settimana prossima, si cercheranno altre aziende per rilanciare l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese: questo, in sintesi, il messaggio lanciato dal presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, all’imprenditore molisano Massimo Di Risio, dopo l’ultimatum pressoché analogo arrivato già dal ministero per lo Sviluppo economico. Lombardo lo ha detto chiaramente ieri, al termine di un incontro con il ministro Corrado Passera. Abbiamo convenuto che entro il 4 giugno Di Risio dovrà dare risposte precise, dovrà dire per iscritto cosa si impegna a fare, intanto, per sanare la situazione di Isernia.

Ma cosa c’entra lo stabilimento molisano? Non si può consentire che ci sia un buco da colmare in Molise e intanto si avvii un’attività in cui il governo regionale e quello nazionale investono centinaia di milioni di euro”, ha detto ancora Lombardo all’Ansa. In effetti, nello stabilimento di Macchia d’Isernia la situazione è delicata. Si parla di diversi milioni di euro di debiti, in fabbrica si lavora a singhiozzo e molti operai lamentano ritardi di mesi nel pagamento degli stipendi. Nel frattempo, è scattata la cassa integrazione. I problemi molisani di Massimo Di Risio sembra conoscerli bene, Raffaele Lombardo: Ci sono da onorare impegni con il sistema bancario per qualche decina di milioni di euro, si dovrebbe trattare di 15 milioni”. In effetti, proprio questa sembra essere la cifra necessaria per uscire dalla situazione di stallo.

La soluzione, però, sembra essere a portata di mano. Anzi, il manager molisano è convinto di presentarsi lunedì a Roma, all’incontro fissato al ministero, con il nome del nuovo socio, che al momento è top secret. Nei mesi scorsi si è parlato di Tecnoprogetti, Gam Consultant e Abstract. Ma non ci sono state conferme. È invece arrivata puntuale una smentita quando è cominciato a circolare il nome di un altro imprenditore molisano: Dante Di Dario, ex presidente dell’Arena holding. Dal quartier generale di Macchia d’Isernia è arrivata questa precisazione: Il Gruppo Dr conferma che sta lavorando ad un’immissione di equity nel capitale sociale della Dr Motor Company spa, pari a 15 milioni di euro. Diversi sono stati gli imprenditori che hanno manifestato interesse verso l’azienda molisana, ma non l’ex patron di Arena. La Dr sta vagliando attentamente tutte le proposte al fine di chiudere positivamente la trattativa per l’acquisizione dello stabilimento di Termini Imerese.

Le carte saranno scoperte lunedì 4 giugno. Lombardo si augura il classico happy end. Ma se dovesse andare male ha già fatto sapere che non esiterà a trovare altre aziende. Il problema – ha ribadito – è sullo stabilimento di Macchia d’Isernia. Se si aggiusta lì si potrà partire a Termini Imerese. Ma Di Risio non può pensare che tutto si aggiusti contestualmente, che Termini e Isernia siano sulla stessa barca”. Il presidente della Regione Sicilia ha lasciato comunque più di una porta aperta a Di Risio: Una partecipazione nella newco Dr? Se si sana Isernia e Dr potrà partire come impresa sana a Termini Imerese, si studierà ogni possibilità”. In effetti si era parlato di una possibilità del genere, anche se per la Regione non sarà comunque facile affiancare la società molisana, poiché violerebbe le norme sulla libera concorrenza varate dall’Unione europea.

Nonostante l’ultimatum lanciato all’azienda molisana, Lombardo sembra credere ancora nel progetto della Dr Motor. Anche perché a suo avviso il problema, forse, potrebbe essere a monte e non tanto, quindi, legato a una questione di liquidità. Le parole scritte sul suo blog un paio di giorni fa, in effetti, hanno avuto l’effetto di una bomba: Non vorrei – ha scritto – che ci fosse un boicottaggio da parte di Fiat. Diretto o indiretto. Il ragionamento è semplice: se Dr produce autovetture piccole e medie che costano la metà di quanto costano le Fiat, è chiaro che scende in campo un concorrente fortissimo. Pare che se si mettono a posto i rapporti con le banche Di Risio potrebbe cominciare a produrre. Un assist bello e buono. Ora tocca a Di Risio fare gol e Lombardo se lo augura. Anche perché all’orizzonte non si vedono grandi alternative.

Un ritorno della multinazionale di Torino è improbabile, mentre non hanno trovato conferme le voci a proposito di un interessamento di altre due grandi case automobilistiche: la Bmw e la Hyundai. I tedeschi hanno risposto in modo lapidario: Il Bmw Group non è interessato. Dello stesso tenore la precisazione della multinazionale sudcoreana. Che in vista di una possibile espansione nel bacino del Mediterraneo pensa più al potenziamento di un suo stabilimento in Turchia che a uno sbarco in Sicilia. Ecco, dunque, che Di Risio, all’ultima spiaggia, rappresenta a sua volta l’ultima spiaggia per Termini Imerese. Se non dovesse decollare il suo progetto, difficilmente lo stabilimento termitano riuscirà a rialzare la testa. Lunedì sarà il giorno del dentro o fuori per la Dr Motor. I circa duemila operai sperano di ricevere buone notizie da Roma. Da novembre non lavorano più. Tirare avanti, per molti di loro, è diventata un’impresa ai limiti dell’impossibile. Nei giorni scorsi sono arrivati a occupare le strade e la sede di Equitalia. Se dovesse naufragare la trattativa con Di Risio, Termini Imerese potrebbe trasformarsi in una polveriera.

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