La questione dei lavoratori dell’indotto è stata presa a cuore: “È chiaro – ha dichiarato il segretario provinciale della Fiom di Palermo Roberto Mastrosimone – che evitare i licenziamenti e tutelare i livelli occupazionali degli operai diretti e dell’indotto per noi è una priorità, anzi un passaggio fondamentale. Chiediamo un incontro immediato con le ditte dell’indotto per definire la cassa integrazione per tutti i loro dipendenti anche per il prossimo anno. Su questo i rappresentanti del governo nazionale e regionale si sono impegnati a convocarli urgentemente”.
Qualche dubbio è venuto dal segretario nazionale della Fim, Ferdinando Uiliano, che ha parlato di “novità positive” ma ha commentato negativamente “che ci hanno fatto aspettare sei mesi questo incontro: sembra che hanno soluzioni per tutti i mali di Termini. Speriamo che si concretizzino”.
La questione s’intreccia con il piano di investimenti (oltre 63 milioni di euro sbloccati dalla Commissione europea a giugno) per realizzare l’interporto di Termini Imerese. Si attende di completare l’infrastruttura, che servirà a dare una spinta decisa al sistema dei trasporti nell’Isola, soprattutto nel settore del commercio. Anche questo sarà un volàno indispensabile per risollevare una città che è stata illusa troppe volte.
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