Fiat, sindacati a Marchionne: puntiamo su nuovi investimenti per Termini Imerese

“Ha ragione Marchionne. E` difficile oggi investire in Italia per una serie di fattori completamente starati del nostro sistema economico come le tasse troppe alte, i costi dell`energia esorbitanti, le tante infrastrutture bloccate dai veti, le mafie, la giustizia civile lenta, la burocrazia conservatrice. Ma come ha dimostrato la Fiat con gli investimenti di Pomigliano, Grugliasco, Melfi e alla Sevel è possibile superare queste difficoltà con gli accordi sindacali e la partecipazione dei lavoratori. Questo dovrebbe dire Marchionne. È sbagliato gettare la spugna”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni in una intervista a Rai News 24. “Il problema – ha osservato – è come rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono ulteriori investimenti italiani e stranieri in Italia, favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro. Di questo dovrebbe parlare la classe dirigente del nostro paese. Il lavoro non si crea con i decreti. Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare sui fattori dell’economia”.

Intanto, dopo sei mesi di continui solleciti il governo ha finalmente convocato il tavolo di crisi su Termini Imerese. Siamo a ridosso del rischio di aperture di procedure di mobilità da parte di Fiat. I sindacati sono prudenti al termine dell’incontro al ministero dello Sviluppo su Termini Imerese con le istituzioni e la Fiat, rappresentata dal direttore per le relazioni industriali, Paolo Rebaudengo. Il segretario nazionale della Fim, Ferdinando Uiliano, parla di “novità positive” ma “è stato negativo che ci hanno fatto aspettare sei mesi questo incontro, sembra che hanno soluzioni per tutti i mali di Termini. Speriamo che si concretizzino”. In particolare dall’incontro è emerso che per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese il Lingotto ha ribadito che non ha interesse ad un progetto di rilancio del sito chiuso da 17 mesi, con tutti gli operai in cassa integrazione fino al 31 dicembre prossimo, ma si dichiara disponibile ad estendere anche per il 2014 gli ammortizzatori sociali ai dipendenti della Fiat e della Magneti Marelli. Per quanto riguarda le prospettive è il sottosegretario Claudio De Vincenti a fare il punto: ci sarebbero “quattro proposte in stato avanzato. Abbiamo messo in pista un’operazione di attrazione di investimenti, Ci sembra che ci siano prospettive concrete, serie, per Termini Imerese. Per questo abbiamo proposto a Fiat di adottare la cassa integrazione in deroga allo scadere della cassa il 31 dicembre. La Fiat ha dato la sua disponibilità e questo è un messaggio di serenità per i prossimi mesi che ci consentirà di lavorare e di aprire una prospettiva molto costruttiva”.

Articolato il giudizio del sindacato siciliano. “Verificheremo i prossimi passaggi necessari per giungere alla reindustrializzazione di Termini Imerese, prima di tutto la revisione dell’accordo quadro firmato nel 2011, rispetto al passato dal punto di vista delle offerte registriamo delle novità, ma restiamo in attesa di conoscere i piani industriali di queste aziende interessate ad investire nell’ex stabilimento”, hanno affermato Mimmo Milazzo, segretario Cisl Palermo Trapani, Ludovico Guercio, segretario Fim e Giovanni Scavuzzo della segreteria provinciale Fim Palermo Trapani. “Le novità fanno ben sperare ma ora vogliamo certezze” aggiungono. Al ministero sono state ufficializzate quattro proposte, due erano già note, la Biogen del settore delle biomasse e New coop, poi due nuove del settore della produzione di biocarburante, tutte insieme tutelerebbero circa 450 dipendenti in tutto. Dalla Regione invece, le proposte di una holging guidata da RadioMarelli, che attende il via libera del Ministero, e composta da un’azienda del settore delle carrozzerie per vetture di nicchia, della produzione di energia che sfrutta la forza delle onde del mare, e due del settore del fotovoltaico. Tutto per occupare circa 600 lavoratori. Resta il nodo dell’indotto. “Abbiamo chiesto alla Regione di convocare un incontro con le aziende dell’indotto che per i circa 400 operai non hanno finora mostrato la stessa disponibilità di Fiat sul tema degli ammortizzatori sociali – concludono i sindacalisti -. Con il ministero ci rivedremo a settembre, sia per verificare il percorso della cig sia per modificare l’accordo di programma quadro. Verificheremo che tutto avvenga in tempi brevi, troppo tempo è stato già perso”.

Ma non finisce qui. “Abbiamo ricevuto la convocazione di Fiat per venerdì mattina come Fim Cisl ribadiremo ai vertici Fiat la nostra posizione riguardo agli investimenti sui siti di Mirafiori e Cassino. Per noi sono da fare e non sono più rinviabili”.
L’ipotesi di spostamento delle produzioni del marchio Alfa fuori dal nostro Paese è inaccettabile, a tal proposito, riteniamo che l’operatività degli investimenti è garantita dagli accordi e dai contratti fatti in Fiat, la dimostrazione concreta di ciò, sono Pomigliano, Melfi, Grugliasco e Sevel, dove, tutto sta procedendo migliorando dell’efficienza, della competitività, e qualità, con risvolti positivi per l’occupazione.

“Ricorderemo a Fiat che c’è un accordo – ha ribadito Uliano – che la impegna sugli investimenti a Mirafiori, un accordo che ha visto il consenso della maggioranza dei sindacati e dei lavoratori e per noi è esigibile. Agli inizi di settembre ci aspettiamo che venga ufficializzato ai sindacati a tutti i lavoratori e alla città di Torino, l’investimento e la costituzione del polo del lusso.
La recente decisione assunta dal Tribunale del Delaware tra le altre cose, aggiunge ulteriori elementi positivi alla nostra richiesta”. Come Fim Cisl sul contratto collettivo specifico di lavoro, ribadiremo la necessità di procedere al suo rinnovo entro l’anno e il nostro obiettivo sarà di continuare a fare meglio di quanto già fatto nell’ultimo rinnovo a tal proposito, come già più volte detto in passato, come Fim confermeremo che non abbiamo mai avuto nessuna contrarietà ad una eventuale adesione Fiom Cgil agli accordi attualmente in vigore. Per quanto ci riguarda, l’accordo interconfederale ha già regolato il tema della rappresentanza e la certezza di regole per garantire l’esigibilità degli accordi, questa è la base su cui vedere come i contenuti di quell’accordo possono essere attuati anche in Fiat”.

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