Salta la fusione Fca-Renault: Fca ritira l’offerta

Addio alle “nozze” tra Fiat Chrysler e gruppo Renault. Il marchio presieduto da John Elkann ha deciso “di ritirare con effetto immediato la proposta di fusione avanzata a Groupe Renault”. La decisione è stata presa dopo il nuovo rinvio chiesto dal board della casa francese dopo il pressing del governo di Parigi.

Borsa: titolo di Fca in altalena, crolla quello di Renault Immediato il contraccolpo in Borsa: il titolo di Fca, in altalena, è tornato sotto lo zero: quello di Renault registra pesanti perdite.

L’epilogo di una giornata difficile A questo inatteso finale si è arrivati dopo una giornata lunghissima. Il consiglio di amministrazione di Renault, convocato per il secondo giorno consecutivo a Bologne-Billancourt, alle porte di Parigi, dopo sei ore di discussione, ha fatto sapere di non essere in grado di prendere una decisione a causa dell’auspicio espresso dai rappresentanti dello Stato francese di rinviare il voto a un consiglio ulteriore”. A spingere verso questa decisione, secondo alcune indiscrezioni riportate dalla stampa, ha contribuito anche l’atteggiamento di Nissan ostile all’operazione, che avrebbe messo a rischio l’alleanza con il gruppo francese.

Fca: mancano le condizioni politiche per l’accordo “Fca – si spiega in una nota – continua a essere fermamente convinta della stringente logica evolutiva di una proposta che ha ricevuto ampio apprezzamento sin dal momento in cui è stata formulata e la cui struttura e condizioni erano attentamente bilanciati al fine di assicurare sostanziali benefici a tutte le parti. E’ tuttavia divenuto chiaro che non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo. Fca esprime la propria sincera gratitudine a Groupe Renault, in particolare al suo presidente, al suo amministratore delegato e agli Alliance Partners, Nissan Motor Company e Mitsubishi Motors Corporation, per il loro costruttivo impegno in merito a tutti gli aspetti della proposta di Fca. Fca continuerà a perseguire i propri obiettivi implementando la propria strategia indipendente”.

Le pressioni delle autorità francesi Dunque nella notte era arrivata una seconda ‘fumata nera’ da parte del board del gruppo d’Oltralpe, dopo che già il cda che si era svolto martedì 4 giugno non aveva preso una decisione sul via libera alla proposta di fusione. Martedì Renault aveva ribadito l’interesse per l’operazione con Fca, spiegando di voler approfondire il tema e rinviando a un nuovo consiglio. La seconda riunione è stata convocata per ieri, mercoledì 5 giugno, alle ore 18 e dopo la mezzanotte è arrivato il nuovo rinvio, al termine di una giornata in cui diverse voci in Francia si erano espresse sull’operazione.

Prima tra tutte, quella del ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire (lo Stato francese detiene il 15% di Renault). “Prendetevi il tempo per fare le cose bene. Si tratta di un’operazione importante, che mira a creare un campione mondiale dell’automobile: nessuna fretta”, era stato l’invito alle parti da parte di Le Maire, intervistato da Bfm Tv. “Questa fusione è, come ho sempre detto, un’opportunità… ma ci sono delle condizioni, e queste condizioni sono state fissate sin dall’inizio”, ricordando la necessità della presenza di una sede operativa in Francia, della rappresentanza dello Stato francese nel consiglio di amministrazione della futura entità e delle garanzie per i siti industriali e l’occupazione.

Un’altra richiesta di rinvio era arrivata dal presidente della regione francese Hauts-de France, Xavier Bertrand, che ha scritto una lettera al presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, chiedendo di rimandare la decisione di Renault sulla proposta di fusione avanzata da Fca. “Io sono in una regione che in cui ci sono due stabilimenti Renault molto importanti e ho chiesto questo pomeriggio al presidente della Repubblica che non sia presa alcuna decisione in fretta riguardo il progetto di fusione tra Renault e Fca”, aveva poi spiegato il politico francese ai microfoni di ‘Public Senat’, uscendo da una audizione in Senato sulla siderurgia. ‘Non capisco perché un’offerta che è stata presentata alla fine di maggio, debba essere già approvata, a quanto pare per negoziati esclusivi”.

Le Maire prende atto: Stato chiedeva 5 giorni di tempo “Un accordo era stato trovato” sulle tre delle quattro condizioni che erano state poste dallo Stato francese “e restava ad ottenere un sostegno esplicito di Nissan”. Quindi lo Stato francese “aveva auspicato che il Cda concedesse cinque giorni in più per assicurarsi il sostegno dell’insieme del parti in causa”. Così in una nota il ministero dell’Economia francese dopo la decisione di Fca. Il ministro dell’Economia Bruno Le Maire, si legge nella nota, “prende atto della decisione di Fca di ritirare la sua offerta presentata domenica 26 maggio. Dalla presentazione di questa offerta, lo Stato azionista di Renault, con una quota del 15,01%, ha accolto con apertura questa offerta e ha lavorato in modo costruttivo con l’insieme delle parti in causa”.

Ministro francese Darmanin: le trattative potrebbero riprendere Le trattative tra Fca e REnault “potrebbero riprendere nei prossimi tempi, vedremo. Non bisogna chiudere la porta, bisogna continuare a lavorare”. Lo ha detto il ministro francese per i Conti Pubblici, Gérald Darmanin, intervistato da France Info, dicendosi “molto contento che ci sia un’industria un po’ patriottica che faccia attenzione agli interessi francesi”.

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