Rifiuti, nuova emergenza. Discarica chiusa per morosità a 16 comuni

Scatta una nuova emergenza nei 16 comuni del Palermitano, tra cui Termini Imerese e Cefalù, gestiti dall’Ato Palermo 5. Il servizio di raccolta è stato sospeso perché la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea (Messina) ha deciso di negare il conferimento per morosità. L’Ato non ha liquidità sufficienti e non riesce a pagare un fattura di oltre 2,7 milioni di euro. Non paga, va aggiunto, perché non incassa. È un circolo vizioso perché anche i comuni non hanno le risorse per liquidare le fatture arretrate. Le esposizioni hanno raggiunto cifre molto consistenti. Stando così le cose, l’Ato non è in grado di fare fronte agli impegni nei confronti della gestione della discarica che ha di nuovo deciso una misura radicale: la chiusura dei cancelli agli autocompattatori e ai mezzi dell’Ato Palermo 5.
La decisione era stata in qualche modo preannunciata tanto che qualche comune ha cominciato a pagare. Cefalù, per esempio, ha accreditato 100 mila euro. Ma occorrono altri fondi. La gestione della discarica chiede pronto cassa un anticipo di 300 mila euro e riaprirà i cancelli solo quando avrà la certezza dell’accredito.
In queste condizioni non è possibile fare previsioni sulla ripresa del servizio. Per questo il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, ha fatto un appello alla cittadinanza perché in questo momento di difficoltà riduca al minimo il conferimento nei punti di raccolta. Il materiale si accumula aggravando così le condizioni di emergenza ambientale.
Complessivamente l’Ato vanta crediti per oltre 20 milioni di euro. Le esposizioni maggiori riguardano Termini Imerese (7,5 milioni), Cefalù, Caccamo, Trabia, Campofelice di Roccella, Isnello.

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