Replica del sindaco di Termini Imerese Totò Burrafato a un articolo pubblicato su Bergamo Sera

Questo uno stralcio dell’articolo pubblicato da Bergamo Sera, riguardante gli interventi di politica economica del neo Presidente del Consiglio Mario Monti:

Il secondo provvedimento farebbe arrossire un qualsiasi politico della prima Repubblica: cosa ci vuole e che successo è mettere a carico delle finanze pubbliche centinaia di persone in Cassa Integrazione per poi scaricarle sul caos previdenziale? Dove è il guizzo del grande tecnico? Una operazione così la poteva fare Monsù Travet senza nemmeno tanta fatica.

Camillo Flammerion

E’ con disappunto che registriamo da certa stampa nordista e precisamente da Bergamo Sera, dalla penna di Camillo Flammerion un attacco rivolto ai cassintegrati Fiat, che rappresenterebbero a suo dire, un peso insostenibile per la previdenza sociale. Da sindaco di Termini Imerese preme pertanto, rilevare come i dati relativi ai decreti riguardanti il ricorso alla Cassa Integrazione Straordinaria nel corso del 2011, riportano una domanda preponderante di tale ammortizzatore sociale da parte delle imprese del centro-nord, con oltre l’80% del totale delle richieste autorizzate.

Analizzando le cifre scopriamo così che la C.i.s. utilizzata nel nord è pari al 68,9%, quella del centro è pari al 19,2% contro un 11,8% impiegata nel sud, con 1700 decreti attivati soltanto in Lombardia. Nel sud è la Campania la regione più rappresentata con 273 decreti, mentre la Sicilia è la quarta nel Mezzogiorno e la tredicesima in Italia con soltanto 80 richieste di CIGS autorizzate.

Considerato che sarebbe un bel risultato per l’economia del Paese non dovere fare mai ricorso alla C.I. perché si utilizza denaro pubblico, laddove si dovrebbe rilevare produttività e ricchezza da parte di imprese che funzionano correttamente, tuttavia viviamo una situazione di grave crisi a tutti nota, che purtroppo colpisce troppo spesso il sud del Paese allargando il divario già esistente con il nord. La chiusura dello stabilimento Fiat di Termini Imerese significa per la nostra Città e il nostro territorio un’ulteriore mortificazione della nostra economia, del nostro tessuto sociale e non ultimo della nostra dignità di cittadini italiani. Se è vero che la Lombardia rappresenta la locomotiva dell’economia italiana, è pur vero che non si può trascurare lo sfruttamento del Mezzogiorno, operato in tutti i sensi (territoriali e di risorse umane), dalle imprese del Nord.

Insistere sugli aspetti assistenzialistici che riguarderebbero per antonomasia il sud e il virtuosismo del nord, produttivo ed efficiente, risulta oggi più che mai deleterio e nei fatti, neanche vero.

Sterili e improduttive ci appaiono pertanto certe dichiarazioni, laddove ci si aspetterebbe solidarietà e sostegno perché un operaio in cassa integrazione di Bergamo non è tanto diverso da quello di Termini Imerese. Vivono entrambi lo stesso dramma umano e sociale.

0
HeartHeart
0
HahaHaha
0
LoveLove
0
WowWow
0
YayYay
0
SadSad
0
PoopPoop
0
AngryAngry
Voted Thanks!

Commenti

commenti