Quattro progetti per Termini Imerese

L’appuntamento è per i primi di settembre a Roma, al ministero per lo Sviluppo economico. In quella sede, a distanza di poco meno di due mesi dal precedente incontro, sarà fatto il punto sul piano di reindustrializzazione del sito di Termini Imerese in provincia di Palermo. Un appuntamento importante perché in quell’occasione si capirà meglio la natura e la portata degli investitori rimasti in campo. «Abbiamo messo in pista un’operazione di attrazione di investimenti –, dice il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti –. Ci sembra che ci siano prospettive concrete, serie, per Termini Imerese. Per questo abbiamo proposto a Fiat di adottare la cassa integrazione in deroga allo scadere della cassa il 31 dicembre. La Fiat – ha aggiunto – ha dato la sua disponibilità e questo è un messaggio di serenità per i prossimi mesi che ci consentirà di lavorare e di aprire una prospettiva molto costruttiva». L’azienda del Lingotto ha risposto positivamente alla richiesta avanzata di proroga della cassa integrazione per i lavoratori per il 2014: ne beneficieranno circa 790 unità.
Sono quattro le iniziative certe per il momento almeno sul piano della proposta: un paio sono in ballo ormai da anni e un paio invece si sono aggiunte nell’ultimo anno. Al primo blocco, ovvero già presenti quando advisor per il sito termitano era Invitalia, ci sono NewCoop e BioGen: la prima opera nel settore della logistica e la seconda azienda invece nel settore dell’energia.
NewCoop, azienda che si occupa di logistica in particolare per il sistema della distribuzione organizzata, aveva a suo tempo proposto un investimento di circa 17,7 milioni che avrebbe portato a una struttura con una settantina di addetti. Ma da «allora è passato molto tempo e noi abbiamo trovato altre soluzioni: tre anni fa abbiamo investito, per rimanere nel palermitano, a Carini e Capaci – fanno sapere dall’azienda –. Di fatto le lungaggini burocratiche e lo stop avvenuta in una certa fase ci hanno spinto a trovare altre aree. Oggi non siamo più interessati alla questione ma se dovesse comunque sbloccarsi l’iter non è escluso che l’azienda possa tornare a fare una valutazione». Se NewCoop lascia uno spiraglio è apertissima invece la porta di BioGen società che fa parte del gruppo Mondopower di Chivasso in provincia di Torino che ne possiede il 50% delle quote mentre il resto farebbe capo a Ricciarelli Spa e in Sicilia ha anche in campo una iniziativa a Ragusa con la società Eliosgen in cui detiene il 45% delle quote. A Termini Imerese BioGen vuole costruire una centrale a biomasse liquide (oli vegetali) dalla potenza di 76 Mega watt effettivi: l’investimento in programma era di 186 milioni al momento in cui è stato illustrato ai sindacati per una settantina di posti di lavoro creati a regime.
Più recenti le candidature di altre due aziende. Intanto quella di Mossi&Ghisolfi, colosso multinazionale della chimica con sede a Tortona in provincia di Alessandria, tre miliardi di fatturato medio l’anno (di cui solo un decimo in Italia) e circa 2.300 dipendenti nel mondo. Il gruppo alessandrino ha in programma di creare a Termini Imerese impianti per la produzione di biodiesel creando contestualmente una filiera agricola per la produzione del vegetale necessario: l’investimento previsto è tra i 100 e i 150 milioni con la creazione di quasi 200 posti diretti, circa 150 posti nell’indotto diretto mentre altri 200 posti di lavoro dovrebbero arrivare grazie agli occupati nella filiera agricola. Tra tutte l’unica azienda che potrebbe andare a occupare una porzione dello stabilimento della Fiat è la Landi Renzo, società per azioni che ha sede a Cavriago in provincia di Reggio Emilia e che è leader mondiale, con una quota internazionale di mercato che supera il 30%, nel settore dei componenti e dei sistemi di alimentazione alternativi a gpl e metano per autotrazione. La Landi Renzo ha in programma di costruire un impianto (su un’area di 7.900 metri quadrati) destinato a dotare gli autobus di motore ibrido (gas-gasolio): in questo caso l’investimento previsto è di cinque milioni e i posti di lavoro creati saranno circa 90. «Siamo impegnati – dice l’assessore alle Attività produttive Linda Vancheri – a fare di Termini Imerese un sito moderno con produzioni che hanno una grande prospettiva anche per il futuro. L’innovazione da un lato e la costruzione di filiere dall’altro consentirà una stabilità produttiva e garanzie per i lavoratori. Noi riteniamo che qui vi siano condizioni uniche per le aziende e contiamo di lavorare ancora per attrarre nuovi investitori che rispondano a criteri di trasparenza, sostenibilità dei piani industriali, rispetto delle regole e della legalità».

 

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