La condanna è inflitta. Su qualsiasi considerazione di carattere personale è giusto che cali il sipario. L’imputato, correttamente, ha accettato la sentenza e si è costituito. Cuffaro, con dignità, ha varcato la soglia del carcere. C’è, però, una cosa che ci si augura possa rimanere per le generazioni di politici del futuro. E’ un aspetto educativo che parte innanzitutto da una delle basi della democrazia: il rispetto della legge. Il senatore ha affrontato i processi e le sentenze, infine, ha accettato ciò che è stato deciso dai giudici. E’ andato in carcere sul serio. Non l’ha fatta per nulla franca come vuole il comune pensiero di questi ultimi anni, per cui un politico è sempre e comunque libero di far ciò che vuole perché tanto non pagherà. No, il fatto che un politico di peso del panorama italiano stia adesso in una cella, smonta questo pensiero. E’ l’esempio del fatto che se sbagli paghi.
A questo punto, tale sicurezza potrebbe essere d’intralcio a chi sta pensando di vivere di politica pensando di potere fare e disfare a piacimento un comune, una provincia o una regione a seconda dei casi. Se Cuffaro è in carcere significa che, forse, non è il caso di varcare la soglia di quella zona grigia che, mafia o non mafia, sporca la politica a tutti i livelli. Vuoi fare il consigliere, il sindaco o il deputato? Bene ma, a questo punto, sappi che se sbagli paghi. E non paghi solo sulla carta, vai al fresco. La speranza è quella di vedere, non solo per la Sicilia ma per l’intero Paese, nuove classi politiche a cui, se sfiorate dalla bramosia del potere o del denaro, venga in mente l’esempio del senatore siciliano. Di quello che è andato in carcere. Forse, a questo punto, basterebbe anche quel pizzico di paura per le sbarre per poter avere una politica migliore. Perché, a questo punto, chi sbaglia paga.
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/115322/cuffaro-esempio-politici-futuro.htm
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