Presa atto rinuncia e revoca all’Istituto Don Calabria del bene confiscato alla mafia

Presa atto rinuncia e revoca all’Istituto Don Calabria del bene confiscato alla mafia Villa Mulè C.da Danigarci-Petroso e approvazione nuovo avvisopubblico. Con Delibera della Giunta Municipale N. 339 del 28.12.2009 è stata assegnata,in via provvisoria, fino all’espletamento degli accertamenti di rito legge7.3.1996 n. 109, in concessione a titolo gratuito all’Istituto Don Calabria, laVilla sita nel Comune di Termini Imerese, contrada Danigarcì Petroso, beneconfiscato alla mafia, distribuita su due livelli! con pertinenze coperte escoperte! di mq 1666 circa complessivi, circondata d un’area libera pari a mq3603 circa, per la durata di anni nove decorrenti dalla sottoscrizione dellaconvenzione.Con nota n. 53 del 18.03.2010 l’Istituto Don Calabria di Termini Imerese hacomunicato che il Consiglio Generale del predetto ente ha espresso parerenegativo per la stipula della convenzione, rinunciando all’affidamento del benesopra citato.L’Amministrazione comunale ha pertanto preso atto della rinuncia ha provvedutoalla revoca di assegnazione del bene suddetto procedendo, contemporaneamente,all’indizione di un nuovo avviso pubblico, al fine di dare attuazione dellaLegge 7.3.1996 n. 109-art 3 Disposizione in materia di gestione di benisequestrati o confiscati , per l’assegnazione in concessione a titolo gratuitodel bene di che trattasi.. a:• Comunità, enti o organizzazioni di volontariato di cui alla Legge 11 agosto1991 n. 266 e successive modificazioni;• Cooperative sociali di cui alla Legge 8 novembre 1991 n. 381;• Comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti dicui al Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacentietc., approvato con DPR 9 ottobre 1990 n. 309.A tal riguardo l’Assessore delegato Giuseppe Volante ha dichiarato siamofermamente convinti che uno degli elementi fondamentali per sconfiggere lemafie è procedere al loro impoverimento procedendo con convinzione allaconfisca di tutti i loro beni e dei i patrimoni acquisiti in maniera illecita.Questo percorso va, comunque, accompagnato da serie politiche per il riutilizzosociale dei beni confiscati.Il Sindaco, Totò Burrafato, ha precisato: siamo convinti dell’uso sociale deibeni confiscati alle mafie. Era un’idea di Pio La Torre che pagò con la propriavita il suo impegno per sottrarre ai boss mafiosi le ricchezze accumulateillegalmente. Un bene sottratto ai mafiosi e riutilizzato per fini socialirende pienamente il segno del riscatto di un’Italia civile, onesta ecoraggiosa.

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