POLEMICA AGRODOLCE

Riguardo alle dichiarazioni dell’Assessore Regionale all’Istruzione Mario Centorrino su Agrodolce il Sindaco di Termini Imerese Totò Burrafato ha dichiarato: mi sembrano affermazioni, non solo affrettate, ma certamente non sintetizzano la posizione del Governo Lombardo, tant’è che da mesi siamo impegnati responsabilmente, in un complesso processo di definizione dell’A.d.P. per il rilancio industriale di Termini Imerese, promosso dal Dicastero di via Veneto e che tiene conto delle 7 offerte pervenute ad Invitalia. Tra queste proposte c’è proprio quella di Med Studios che produce Agrodolce. Ben altro è il ragionamento sui contenuti: sono certo che gli autori di Agrodolce sarebbero ben lieti di interpretare eventuali indicazioni che venissero da parte della Regione Siciliana. Quindi giù le mani da Agrodolce, racconto popolare che contribuisce a promuovere l’identità culturale della nostra Città assicurando, qualche modesta opportunità occupazionale. Siamo pronti ad accogliere nei prossimi giorni nella nostra Città l’Assessore Regionale Mario Centorrino per far sì che abbia modo di toccare con mano l’esperienza di Agrodolce e il suo impatto sulla città di Termini Imerese.

Produzioni cinematografiche come Agrodolce, che esportano modelli di una Sicilia negativa andrebbero fermate. Lo ha detto l’assessore regionale all’Istruzione, Mario Centorrino, criticando la fiction di Giovanni Minoli, trasmessa in passato da Raitre. Centorrino è intervenuto al convegno organizzato dall’ Anec (Associazione nazionale esercenti cinema) su una legge per l’esercizio cinematografico in Sicilia che si è svolto a Palazzo dei Normanni. Spero che filmcommission stia più attenta nel selezionare i film da finanziare – ha aggiunto – e che in futuro siano esaminati i contenuti e non le persone che li propongono.

Non conosco l’assessore Centorrino e non so di cosa si occupi. So invece che l’ultima puntata di Agrodolce è andata in onda due anni fa, quindi mi sembra un po’ tardi per sollevare critiche visto che frattanto la Regione ha firmato una nuova convenzione con la Rai. Così Giovanni Minoli replica alle dichiarazioni dell’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Mario Centorrino, che ha criticato la fiction televisiva prodotta dalla Rai sostenendo che esporta un’immagine negativa della Sicilia. Minoli sottolinea che Agrodolce non è una produzione della Regione ma una coproduzione con la Rai, alla quale sono affidati i contenuti. Consiglio inoltre all’assessore – aggiunge – di informarsi su quanto costerebbe alla Regione siciliana un filmato promozionale di dieci minuti in prime time. Il capostruttura ricorda poi che Agrodolce ha portato in un’area depressa come Termini Imerese circa 600 posti di lavoro, tra diretto e indotto, tanto da essere indicato come ‘esempio virtuoso’ anche dal presidente siciliano di Confindustria Ivan Lo Bello. Minoli osserva infine che il serial televisivo é l’unico ad avere la scuola al centro della fiction e conclude dicendosi tuttavia sempre pronto a confrontarsi con chiunque.

Il consigliere comunale di Termini Francesco Giunta del PID a proposito dichiara: La sparata su Agrodolce di Centorrino, assessore in quota PD del governo Lombardo, conferma le perplessità sull’adeguatezza degli assessori, così detti tecnici o presunti tali, ma soprattutto sulla capacità del presidente della Regione di garantire uniformità di indirizzo nella compagine di governo. Infatti, proprio nel momento in cui al Ministero per lo Sviluppo economico si discute sulla validità delle proposte formulate dai sette imprenditori (fra cui proprio Einstein Multimedia, produttore di Agrodolce) che aspirano a subentrare nell’area che la Fiat si appresta ad abbandonare, l’intervento di Centorrino appare un gravissimo vulnus. Senza considerare che il Presidente della Regione, in più occasioni, si è già espresso favorevolmente all’insediamento di tutti e sette gli imprenditori, compresa Einstein Multimedia. In questo momento la Sicilia e, in particolare, l’area imerese ha bisogno che sia garantito l’attuale livello occupazionale e ciò sembrerebbe proprio possibile, almeno a sentire il ministro Romani, il presidente Lombardo e l’assessore Venturi. Vedi caso, quest’ultimo, anch’esso tecnico di area PD. Centorrino, se vuole, torni a disquisire sulla validità del pensiero di Sciascia, vedi caso castigatore di chi Egli definiva professionista dell’antimafia, ma non faccia incursioni lì dove occorre salvaguardare il pane alle Famiglie e l’avvenire ai Giovani.

Anche il Consigliere dell’MPA Cecchetti commenta così il discorso di Centorrino: Sconcertanti e senza senso le parole dell’assessore regionale Centorrino. Invito il presidente della regione siciliana l’on. Raffaele Lombardo ad intervenire sulla questione e placare le polemiche. Centorrino oscura con le sue parole quanto di buono è stato fatto dalla regione siciliana in primis dal presidente Lombardo affinchè agrodolce continuasse. L’assessore con questa sua fuoriuscita ha offesso non solo la direzione della soap ma anche la città di Termini Imerese e le centinaia di persone che grazie alla realizzazione della fiction hanno avuto e continuano ad avere un opportunità di lavoro.

Ancora indignazione anche da parte del Consigliere di Termini Dario Turturici: La politica dovrebbe tornare alla guida della Regione Sicilia, le esternazioni dell’Assessore Centorrino lo dimostrano. Qualcuno ha ragione quando chiede al Governatore di nominare politici come Assessori anche se ribaltonisti. L’Assessore farebbe bene a guardare un po’ di più la tv e fare meno il politicante, gli riuscirebbe molto meglio ed eviterebbe figuracce su argomenti che sconosce. La fiction Agrodolce è ripartita dopo due anni di assoluta inadeguatezza della Regione a rispondere agli appelli di Rai education e rappresenta l’esempio di ciò che può essere la Sicilia sotto il profilo di set cinematografico. I nostri conterranei che risiedono all’estero la hanno apprezzata e richiesta a gran voce, l’audience nazionale stesso è stato buono, non si capisce quindi da quale retro pensiero vengano le affermazioni dell’Assessore. Per Termini ciò vuol dire sviluppo, ma soprattutto speranza e non sarà un uomo senza il consenso del Popolo a fermare una produzione che dà un minimo di visibilità ad un territorio in cui già la vertenza FIAT oltre a fare paura rischia di fare guardare al futuro con assoluta negatività.

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