Pesca, proteste e sit-in al porto di Termini Imerese

I pescatori di Termini Imerese (Pa) hanno organizzato un sit-in al porto. Protestano per l’aumento dei costi del gasolio e delle attività collaterali. I soci di due cooperative (Mercurio e La Folgore) hanno simbolicamente restituito all’ufficio marittimo i permessi di pesca. L’agitazione nasce, spiegano i lavoratori, dalle difficoltà che stanno mettendo in crisi le marinerie siciliane. Nell’ultimo anno sarebbero stati perduti, sostengono, quasi 1500 posti di lavoro e la produzione ha subito un calo del 30 per cento.

Stamani il sindaco Totò Burrafato dopo essere stato informato dal consigliere comunale Aldo Mercurio sulla protesta avviata dagli addetti alla pesca, settore da anni ormai in costante crisi, ha scritto al Presidente della Regione Raffaele Lombardo, all’assessore alle Risorse Agricole e Alimentari Elio D’Antrassi e al Presidente della 3a commissione ARS alle Attività Produttive Salvino Caputo per la convocazione di un incontro con le parti, volto a trovare una soluzione adeguata alla questione. Nel recente passato – riporta la nota – abbiamo registrato le continue e opportune iniziative da parte delle associazioni di categoria relative al continuo e costante declino delle attività pescherecce che, un tempo costituivano attività principale dell’economia del nostro territorio. Le continue iniziative traggono le mosse dal progressivo e inesorabile decadimento del settore dovuto sia alle normative europee che hanno, con i numerosi limiti imposti, frenato l’ordinaria attività del settore, sia con i ripetuti aumenti del prezzo del gasolio che negli ultimi tempi ha inciso per il 60% sui costi di produzione del settore della marineria dell’isola. Ci risulta con la dovuta tempestività che nel luglio scorso la giunta regionale ha dichiarato lo stato di crisi della pesca, in ragione della presunta perdita di 1500 posti di lavoro in un solo anno mentre, riferendosi all’ultimo triennio la cifra rischia di salire a ben 4500 unità. Nel periodo compreso tra il 2000 e il 2005 inoltre più del 75% degli oltre 1500 pescherecci, ha definitivamente cessato la sua attività. La riduzione del pescato infatti dal 2009 ad oggi, è di circa il 30%: le conseguenze e gli effetti sul settore sono di facile intuizione e sono drammatiche. Dati noti e fruibili da tutti che tuttavia ad oggi, non hanno prodotto alcun cambiamento normativo, né adozione di misure straordinarie per cercare di alleggerire il peso di questa crisi. La marineria locale, ormai al collasso, nella giornata di oggi autonomamente ha ritenuto di dover consegnare la licenza di pesca quale segno di protesta rispetto alla grave crisi che ormai da lungo tempo vive il settore. Insieme alle Associazioni di categoria, a ragione, hanno intenzione di inscenare manifestazioni di piazza che coinvolgano i pescatori di tutta la Sicilia, al fine di rendere pubblico, laddove non lo fosse, il grave stato di disagio che vivono i pescatori e le loro famiglie.

0
HeartHeart
0
HahaHaha
0
LoveLove
0
WowWow
0
YayYay
0
SadSad
0
PoopPoop
0
AngryAngry
Voted Thanks!

Commenti

commenti