Palermo, furto di energia elettrica nella segreteria di Lumia: non luogo a procedere per il senatore

Dal 2009 al 2012 la segreteria palermitana del senatore Giuseppe Lumia in via Mariano Stabile ha consumato 4.000 kilowatt di energia da un’utenza che per l’Enel era staccata per morosità. Per questo Lumia è finito a processo con l’accusa di furto di energia elettrica. Ieri il gup di Palermo ha emesso la sentenza di non luogo a procedere “perché non è dimostrata l’aggravante della rottura dei sigilli del contatore”. Il pubblico ministero aveva chiesto invece l’assoluzione perché la giurisprudenza sostiene che questo tipo di casi non ci sono rilievi penali, ma sono materia civilistica.

Secondo la ricostruzione dei fatti della procura, nel 2009 l’utenza intestata a Lumia in via Mariano Stabile viene sospesa per morosità. Ma qualcuno la riattiva e per i successivi tre anni consuma energia da un collegamento ufficialmente distaccato. L’Enel si accorge della riattivazione nel 2012 quando Lumia si presenta per chiudere l’utenza dopo aver rescisso il contratto d’affitto in via Stabile. Immediata scatta la denuncia per furto di energia elettrica. I legali del senatore scelgono di andare in giudizio abbreviato. Ma la svolta al processo arriva quando l’Enel, sollecitato dal giudice, spiega che non è in grado di stabilire se quei sigilli erano stati effettivamente rotti. “Una vicenda tutta da ridere – commenta Giuseppe Lumia – L’ipotesi si è rivelata del tutto inconsistente. Non è avvenuta nessuna manomissione”.

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