Ci siamo. L’appuntamento elettorale del 28/10/2012 è oramai alle porte. Per la 2ª volta consecutiva la legislatura si chiude anticipatamente per le vicende giudiziarie che hanno interessato i due ultimi ex governatori.
Il contesto socio-economico della Sicilia è sotto gli occhi di tutti. Le politiche regionali e nazionali hanno fallito compromettendo anche quegli elementi di novità che erano stati salutati positivamente nei primi anni ’90: l’azione dei “nuovi sindaci” eletti direttamente dal popolo; i tanti movimenti nati spontaneamente per dire “no” alle mafie; lo sviluppo di alcuni sistemi d’impresa; i sistemi di sviluppo locale legati all’uso intelligente dei fondi europei e della programmazione dal basso,…
Le politiche dell’UE, il passaggio all’euro, gli effetti devastanti della globalizzazione hanno messo in ginocchio il Paese segnando ancor più negativamente la Sicilia. La situazione dell’economia reale nell’Isola è drammatica. La Sicilia, portata ad esempio di “mala-amministrazione”- ed in genere il Mezzogiorno – è considerata alla stregua di una palla al piede per il Paese mentre presenta tutte le caratteristiche di un territorio dove si potrebbero sviluppare nuove opportunità di crescita per far ripartire l’Italia. Tutto ciò ha dei “responsabili”: la classe politica uscente, che da tempo annaspa in cerca di ricette dell’ultima ora per garantirsi la sopravvivenza al di fuori di un progetto organico che tuteli gli interessi generali.
LA CRISI DEI PARTITI TRADIZIONALI
Con questa consapevolezza chiediamo una obbligata e completa discontinuità con il passato..
Tale situazione ci spinge a confrontarci tra amministratori locali per verificare la fattibilità di un piano di rilancio politico dei nostri territori che parta dal prossimo importante appuntamento elettorale per introdurre elementi di novità.
La nostra proposta è di rispondere alla crisi dei partiti, sempre più verticistici e sganciati dalle comunità, con un’azione trasversale che anteponga alle appartenenze politiche e partitiche gli interessi e le politiche della comunità regionale.
IL SISTEMA ELETTORALE PER LE REGIONALI
Il coraggio di osare! Siamo pronti a scendere direttamente in campo anche sotto il profilo elettorale, a partire dalle prossime elezioni regionali, possibilmente con un Sindaco candidato alla Presidenza della Regione siciliana per cambiare passo e per portare avanti le esperienze maturate nei singoli territori a partire proprio dai comuni medio-piccoli che, per la loro dimensione, purtroppo, sino ad oggi, non hanno trovato adeguata tutela nelle competenti sedi istituzionali.
LA SICILIA DELLE MUNICIPALITÀ E DEI TERRITORI
Siamo certi che il disagio degli Amministratori locali della nostra Regione non è isolato, tutt’altro. Per questa ragione, con modestia, ma con convinzione riteniamo utile avviare un processo di diretta valorizzazione delle comunità locali. Questo è il nostro motto: rispondere alla crisi dei partiti e della politica con la forza e gli interessi dei territori. Sono questi gli elementi che dovranno segnare l’azione dei candidati prima e degli eletti poi.
LA RAPPRESENTANZA POLITICA E LA SELEZIONE DELLE CANDIDATURE
Riteniamo che già sin d’ora sia possibile esprimere candidature forti caratterizzate da una significativa valenza territoriale; valenza che può essere ricercata e sancita preferibilmente dalle “primarie di territorio” individuando così candidature provenienti dal basso (quindi non indicate dalle oligarchie di partito) forti e condivise dagli amministratori del territorio.
Riteniamo che sia necessario contrastare i “tanti” che vengono dalle nostre parti a caccia di voti per poi scomparire lasciando soli gli amministratori locali a fronteggiare – con armi spuntate ed inadeguate – i tanti bisogni delle nostre comunità.