L’annuncio è stato dato questa mattina, ma la notizia era nell’aria da tempo. La Mitsubishi chiuderà a partire dall’anno prossima la fabbrica di Born in Olanda. La crisi economica, il pesante calo delle vendite e la decisione di delocalizzare la produzione in aree del mondo dove i costi del lavoro sono più basso, come il Sud est asiatico, sono alla base della decisione del colosso giapponese.
Intanto le autorità locali si stanno mobilitando per trovare altri costruttori eventualmente disposti a sostituire la Mitsubishi. A rischio ci sono 1.500 posti di lavoro. Una storia che ricorda quello dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese, solo che avviene nel profondo nord dell’Europa. «Le condizioni economiche attuali non consentono la produzione di un nuovo modello nella Nedcar (questo il nome della fabbrica n.d.r)» recita un comunicato del gruppo nipponico. L’erede della compatta Colt, infatti, sarà assemblata in Tailandia, mentre il 4×4 Outlander potrebbe essere trasferita nell’impianto russo di Kaluga dove Mitsubishi opera insieme al gruppo Psa Peugeot-Citroen. Eppure, nel 2011 le vendite europee sono aumentate del 7% raggiungendo le 149.967 unità.
Per i sindacati è «una catastrofe sociale perchè la NedCar è l’unica fabbrica di auto in Olanda». Fondamentale per l’economica del Limburgo del Sud: « In questa regione sarà difficilissimo ritrovare un lavoro», afferma all’Afp Henk van Rees che poi aggiunge: «Faremo di tutto per trovare un altro costruttore disposto a rilevare il sito». Certo, i numeri sono incoraggianti per chi deve investire: con una capacità annua di 200 mila vettura, l’anno scorso ne sono uscite soltanto 50 mila. Ma il ministro dell’Economia olandese, Maxime Verhagen rassicura: «Siamo alla ricerca di un compratore per scongiurare la chiusura».