MALTEMPO: PROTEZIONE CIVILE, DA DOMENICA PREVISTO NUOVO PEGGIORAMENTO

Dopo l’ondata di maltempo che ha caratterizzato i giorni scorsi, si e’ determinata da questa mattina una tregua che proseguira’ fino a sabato, con qualche precipitazione debole e isolata ancora sulla Sicilia e sui settori meridionali della Sardegna, mentre nel resto del Paese l’alta pressione apporta tempo stabile, con formazione di nebbie e foschie, anche diffuse sulla pianura padana e sui settori adriatici settentrionali. Lo riferisce la Protezione Civile in una nota spiegando che dal pomeriggio di sabato si prevedono deboli piogge sugli Appennini settentrionali e sui settori alpini centro-orientali, mentre da domenica l’ingresso di una nuova e veloce perturbazione atlantica apportera’ su gran parte del Paese un moderato peggioramento delle condizioni meteorologiche, con piogge generalmente piu’ diffuse sul nord-est e sulle regioni tirreniche centro-meridionali e venti da sud o sud-ovest in progressiva intensificazione. All’inizio della settimana prossima, secondo le previsione attualmente disponibili, un vasto minimo atlantico si portera’ probabilmente sulla Spagna, determinando sul nostro Paese tempo a piu’ riprese perturbato soprattutto al centro-nord e venti di Libeccio piuttosto sostenuti su gran parte del Paese, con mari molto mossi o agitati e mareggiate lungo le coste esposte. Il Dipartimento della Protezione civile seguira’ l’evolversi della situazione in contatto con le Prefetture, le Regioni e le locali strutture di protezione civile, anche attraverso l’emissione di eventuali avvisi di avverse condizioni meteorologiche laddove necessario.

MALTEMPO: MONS. BETORI, SENZA CURA AMBIENTE VITA ENTRA IN PERICOLO

Senza la necessaria ”cura” dell’ambiente naturale ”la vita entra in pericolo e il futuro del mondo appare minacciato”. Lo ha detto monsignor Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nell’omelia tenuta in occasione della messa per ricordare i 44 anni dall’alluvione dell’Arno. Ricordando che l’anniversario si colloca in ”giorni assai tristi per il nostro Paese, che deve ancora contare i morti a causa del dissesto del territorio”, monsignor Betori ha rilevato che ”non ci puo’ essere cura della persona se non in un contesto di sicurezza del territorio che ne costituisce l’habitat. Si tratta di un’attenzione primaria e cautelare, che ha anche ritorni economici a tutti evidenti. A fronte dei molteplici sprechi e della dissipazione di risorse che ancora caratterizzano molte scelte, occorre richiamare a questo dovere vitale e basilare. Una richiesta da fare anche a chi ha responsabilita’ di gestione della cosa pubblica”.Questo, ha concluso, ”ci chiede la memoria delle nostre vittime di quarantaquattro anni fa, come pure quella della mamma e del suo bambino sulle colline di Massa. Non possiamo delegare tutto agli interventi postumi, che quando ci ridanno le nostre case non ci ridonano i nostri morti”.

MALTEMPO: SACCONI, DOMANI CDM DECIDERA’ STATO EMERGENZA

‘Gli ingenti danni prodotti a cose e persone dal maltempo, per quanto eccezionali siano state le dimensioni della pioggia, inducono ad azioni concrete di breve e di lungo periodo”. Lo afferma il ministro Maurizio Sacconi, confermando che se ne parlera’ domani in Cdm. ”Domani il Consiglio dei ministri decidera’ lo stato di emergenza delle aree colpite con una primissima dotazione di risorse per interventi piu’ urgenti. La valutazione dei danni dovra’ essere effettuata come sempre dal Dipartimento della Protezione civile in modo da individuare il complesso delle risorse necessarie – spiega Sacconi -. I Presidenti delle Regioni come vogliono la legge e la prassi avranno la responsabilita’ della gestione commissariale. Si deve peraltro aprire ovunque una riflessione sugli interventi strutturali necessari a prevenire future emergenze e nei limiti imposti dalla persistente esposizione del debito pubblico alla speculazione internazionale sara’ ancor piu” necessario eliminare sprechi, strutture pubbliche ridondanti o inefficienti per liberare risorse da destinare al primario obiettivo di un assetto idrogeologico stabile”.Sacconi conclude osservando che ”tutto e’ necessario quindi fuorche’ il mero esibizionismo comunicazionale”.

MALTEMPO: BONELLI (VERDI), MESSA IN SICUREZZA ITALIA NON PUO’ ASPETTARE

‘L’Italia spendera’ nei prossimi anni circa 40 miliardi di euro per l’acquisto di armi e armamenti mentre la messa in sicurezza del territorio resta lettera morta. Si taglino i fondi per l’acquisto di caccia bombardieri (dal costo di centinaia di milioni ognuno), sommergibili e navi da guerra, e si vari un Piano strategico per la messa in sicurezza di un territorio che non solo e’ a pezzi ma anche abbandonato da anni”. Lo dichiara il presidente nazionale dei Verdi per la Costituente ecologista, Angelo Bonelli, il quale sottolinea in una nota che ”negli ultimi 10 anni sono state circa 400 le vittime a causa di frane e alluvioni, mentre negli ultimi 20 anni ci sono state 1.600 alluvioni: i danni provocati dal dissesto idrogeologico in Italia ammontano a miliardi e miliardi di euro ogni anno”. ”L’Italia – afferma Bonelli – sta letteralmente franando e nel nostro paese ancora si muore per le frane. Quante altre tragedie e quanti disastri dobbiamo aspettare per far cambiare la politica del governo?”. ”La messa in sicurezza del territorio italiano che subisce ogni anno oltre 400 mila frane – conclude il leader ecologista – e’ un’opera utile e necessaria che non puo’ aspettare. La vera modernizzazione del Paese passa dalla lotta al dissesto e non da opere come inutili come il Ponte sullo Stretto di Messina, che con il suo costo di 8 miliardi di euro servirebbe solo alle lobby degli affari che intendono spartirsi gli appalti. La modernizzazione dell’Italia non puo’ non cominciare dalla messa in sicurezza del territorio e di tutte le scuole del nostro paese dal rischio idrogeologico e sismico”.

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