Il libro «Mafia export» di Francesco Forgione verrà presentato il 22 aprile, alle 18, presso la la libreria-caffé Punto 52 a Termini Imerese, in via Belvedere. Interverranno l’autore, la giornalista Mariella Magazù e l’onorevole Franco Piro. Un libro in cui Forgione parla del confine fra economia pulita e criminale, delle mafie italiane nel mondo e dei progetti di «colonizzazione» economica mafiosa. Realtà a cui si è come assuefatti ma di cui si disconoscono i retroscena. Per informazioni: 091.8113571, 338.7693706, e-mail:punto52@virgilio.it
Quasi ogni giorno, giornali e tv danno notizia di operazioni antimafia con arresti in diversi Paesi. Brevi servizi che non lasciano traccia nell’opinione pubblica, assuefatta e indifferente. In fondo, si pensa, sono storie che non toccano la nostra vita. Eppure, se si raccontasse che dietro queste operazioni c’è una realtà in cui narcotrafficanti della ‘ndrangheta movimentano tonnellate di cocaina dal Sud America e comprano mercantili come fossero auto usate; che mafiosi condannati in Italia e ricercati vivono come imprenditori coccolati in Sudafrica; che la camorra ha creato una multinazionale del falso di marchi prestigiosi con filiali in tutto il mondo; che in Germania il traffico di droga degli ultimi vent’anni è passato per le pizzerie calabresi; che la Spagna è terra di conquista per i boss nostrani, che ne cementificano le coste e le usano come approdi per le loro partite di droga. Di fronte a questo scenario – in cui il fatturato annuo di ‘ndrangheta, Cosa Nostra e camorra, circa 130 miliardi di euro, è superiore al Pil di tre piccoli Stati europei, e quasi il 10% della popolazione attiva nel Mezzogiorno lavora nell’industria mafiosa – si resta sgomenti.