La rivolta delle ‘Forchette rotte’ sulla scia degli ‘indignados’ spagnoli

Con il nostro futuro non ci mangia più nessuno. E’ questo lo slogan delle Forchette rotte, un movimento di protesta nato pochi giorni fa a Palermo sulla scia degli indignados spagnoli, e che grazie al canale telematico del social network Facebook sta registrando un’impressionante diffusione di consensi.

La nascita del gruppo è stata accompagnata dall’invio ai novanta deputati dell’Assemblea regionale siciliana, di altrettante forchette di plastica spezzate contenute in una busta insieme a un cartoncino che recita: I giovani siciliani si sono rotti. Col nostro futuro non ci mangia più nessuno. Il primo appuntamento è per il prossimo 25 giugno, quando nel corso di una manifestazione di piazza, i ragazzi che aderiscono al movimento presenteranno simbolicamente i loro curricula, sempre più spesso messi da parte sulla base di logiche di parentele e clientelismo.

Tra le prime battaglie ingaggiate dalle Forchette rotte anche quella contro la legge 104, che consente ai dipendenti regionali il baby superpensionamento a fronte di tanti giovani, spesso laureati, costretti ad emigrare per trovare lavoro anche oltre la soglia dei 40 anni. Intanto, ad una settimana dalla nascita del movimento, e in attesa della manifestazione di piazza, che svelerà i volti degli indignados siciliani, resta ancora un mistero chi ci sia dietro alle Forchette rotte.

E sebbene i rumors parlino di alcuni esponenti regionali del Partito Democratico, i ragazzi sottolineano come in realtà il malessere da cui nasce questo nuovo vento di protesta non sia legato a nessun comitato. Le forchette sono dovunque – scrivono su Facebook – Le forchette siciliane sono in Sicilia, sono nel resto del Paese, perché costrette ad andare via.

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