La DR Motor Company spiazza tutti: ecco il piano per Termini

A risollevare le sorti dello stabilimento di Termini Imerese che Fiat lascerà nel dicembre del 2011 potrebbe essere la DR Motor Company di Macchia d’Isernia, che ha inviato al Ministero dello Sviluppo Economico la propria manifestazione d’interesse per il polo siciliano a poche ore dall’incontro fra il Ministero e Invitalia per fare il punto sulle sette offerte presentate per lo stabilimento siciliano, fra cui quelle note da tempo della nuova De Tomaso Spa e della Cape Rev di Simone Cimino. L’offerta della Casa molisana, l’ottava giunta al MSE, è però l’unica fra quelle avanzate sinora che presuppone l’acquisizione totale di Termini Imerese.

QUATTRO MODELLI PER TERMINI La Casa molisana vorrebbe infatti Termini Imerese tutta per sé, per farne il secondo polo produttivo italiano insieme a quello di Macchia d’Isernia che verrebbe comunque mantenuto. Il piano della DR Motor Company, che OmniAuto.it è in grado di anticipare, è ambizioso: nello stabilimento palermitano si produrrebbero quattro modelli: DR2, DR3, il restyling della DR5 e l’inedita berlina DR4 (quest’ultima non è stata ancora presentata), mentre Macchia d’Isernia manterrebbe la produzione di DR1, DR2 e DR5, oltre alla supersportiva che il presidente Massimo Di Risio (già importatore italiano delle Saleen) ha in mente da tempo: una supercar con propulsore V8 da ben 650 CV e stile firmato da una nota carrozzeria italiana che verrà svelata fra qualche mese.

60.000 DR PER L’EUROPA L’acquisizione di Termini per DR ha una valenza strategica, specialmente in questo momento in cui il marchio sta conoscendo un buon successo commerciale grazie all’allargamento della gamma: il 2010 rispetto al 2009 si è infatti concluso con un +112,04% e la quota di mercato nazionale è passata dallo 0,11 allo 0,25%. Il passo successivo che DR vuole compiere è infatti l’approdo in Germania, Francia, Spagna e parte dei Paesi dell’Est. Ciò rende necessario aumentare la capacità produttiva, che attualmente si attesta sulle 10.000 vetture prodotte in Molise. Il piano della DR Motor Company prevede per Termini Imerese una capacità di 60.000 auto all’anno. A cambiare sarebbe inoltre il processo produttivo di DR, che finora si limita all’assemblaggio di componentistica Chery proveniente dalla Cina. DR vorrebbe invece mantenere il processo industriale Fiat, eseguendo in Sicilia lastratura, verniciatura e assemblaggio, con l’obiettivo di mantenere gran parte dell’attuale livello occupazionale, che secondo l’advisor governativo Invitalia conta 1.617 addetti ai quali vanno aggiunte circa 600 unità impiegate nell’indotto interno ed esterno.

GLI ALTRI PRETENDENTI La proposta dell’azienda molisana sarebbe stata accolta con entusiasmo dalla Regione Sicilia, che già si era espressa favorevolmente ai progetti di De Tomaso e Simone Cimino, ma scompagina la situazione delineata lo scorso 21 dicembre, quando al termine di un incontro tenuto al Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza del Ministro Paolo Romani, dell’AD di Invitalia Domenico Arcuri, del Presidente della Regione Raffaele Lombardo dei sindacati e della Fiat sembrava che Termini Imerese dovesse avviarsi a diventare un polo industriale ”multiproduttivo”. Nel progetto di Invitalia a condividere l’area industriale siciliana dovevano essere l’imprenditore Simone Cimino con le auto elettriche, De Tomaso con due vetture nel segmento lusso, la Red Studios con la produzione di fiction, la Lima Spa con protesi mediche, Ciccolella con le sue serre fotovoltaiche, Biogen Termini con gli impianti di stoccaggio e lavorazione di biomasse per la produzione di energia elettrica, Newcoop con la logistica. Questo piano collettivo prevederebbe un investimento di oltre un miliardo di euro, di cui circa 185 milioni pubblici, con un aumento dell’occupazione dagli attuali 1.617 lavoratori (e i 600 dell’indotto interno ed esterno) a 3.340 unità, di cui 2.360 nei soli due progetti relativi all’automotive di Cape Rev e De Tomaso.

DECISIONE IL 16 FEBBRAIO Nel frattempo oggi si è tenuta al Ministero dello Sviluppo Economico la prevista riunione per la revisione finale dell’accordo di programma per la reindustrializzazione del polo industriale di Termini Imerese. Alla riunione erano presenti il Ministro Paolo Romani, la Regione Sicilia, la Provincia, il Comune, il Consorzio per lo sviluppo industriale di Termini e l’Advisor Invitalia. Al termine il Ministero ha diramato una nota in cui si dice che si è definito un percorso che prevede l’illustrazione dei contenuti dell’accordo alle parti sociali la settimana prossima al fine di pervenire alla firma conclusiva il 16 febbraio.L’accordo di programma definirà gli impegni finanziari del Governo e della Regione nonché tutti gli strumenti attuativi e autorizzativi per la rapida realizzazione degli investimenti.

Il Consigliere comunale Dario Turturici a tal proposito dichiara: Non possiamo che apprezzare gli sforzi e la tenacia con cui il Ministro Romani sta portando avanti l’azione atta a trovare una risoluzione alla vertenza FIAT di Termini Imerese. Il fatto stesso che l’On. Romani a breve sarà a Termini per incontrare le OO.SS. è il segno che il Governo Nazionale non sta lasciando inascoltate le preoccupazioni di un territorio che vede un futuro nero e con poche speranze. Adesso speriamo in un ulteriore sforzo affinché si possa mettere la parola fine in modo positivo a questa annosa e angosciosa vicenda che ci vede tutti con il fiato sospeso e magari, ove ve ne siano le possibilità, di far pagare dazio all’azienda FIAT che ha illuso per diversi decenni questa isola. Mi auguro che le proposte messe in campo siano realmente quelle che ci vengono prospettate e cioè di un proficuo e duraturo sviluppo che permetta al nostro comprensorio di impegnare ancora più forza lavoro. A nome del mio Gruppo e dei cittadini che rappresentiamo ringrazio quanti si stanno spendendo, Sindaco in testa, per far rinascere Termini Imerese dalle ceneri che Fiat lascerà.

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