La Borsellino attacca Lumia: «Pressioni per favorire Sempieri»

Pressioni da parte di due deputati regionali vicinissimi al senatore del Pd Giuseppe Lumia, circostanze inquietanti, comportamenti irrituali. È quanto emerge dalle dichiarazioni rilasciate ai magistrati di Palermo da Lucia Borsellino, ex assessore della giunta di Rosario Crocetta, dimessasi pochi giorni prima che emergesse l’intercettazione, smentita dalla procura, nella quale si sentirebbe l’ex primario di chirurgia estetica dell’ospedale Villa Sofia, Matteo Tutino, chiedere al governatore di «farla fuori».
La figlia del magistrato ucciso dalla mafia 23 anni, è stata sentita il 26 marzo del 2014 come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto dello stesso Tutino e al coinvolgimento di Giacomo Sampieri, ex commissario straordinario della clinica. Come riporta il quotidiano LiveSicilia, nel capitolo intitolato «L’assessore alla Salute Lucia Borsellino censura in toto il connubio Tutino-Sampieri», la Borsellino parla di comportamento «assolutamente irrituale» da parte di Tutino, «una persona che si relazione direttamente con l’amministrazione… con la stessa frequenza con cui lo può fare un direttore generale o un commissario». Nella stessa occasione, Lucia Borsellino si allarma per alcune rivelazioni apprese in quel momento dai magistrati. Il riferimento è al fascicolo disciplinare a carico di Tutino avviato a Caltanissetta, suo luogo di lavoro precedente, e inviato a Palermo nella nuova struttura, dove Tutino viene chiamato in comando proprio da Sampieri. Il quale, secondo la procura, tiene il provvedimento chiuso nel cassetto, tanto che i carabinieri, nel corso di una perquisizione, lo scovano nella sua stanza in un plico ancora sigillato. Un «dato inquietante», per la Borsellino, di cui è del tutto ignara.
Ma Lucia Borsellino fa pervenire ai pm palermitani anche una lettera, così riassunta dai titolari dell’inchiesta: «Solo ultimo tra i campanelli d’allarme quello lanciato dalla dottoressa Borsellino, la quale, con nota del 12 luglio 2014 indirizzata a questo ufficio, ha informato l’autorità giudiziaria di avere subito pressioni da parte di personaggi politici (onorevoli Oddo e Di Giacinto) affinché intervenisse sul neodirettore generale dell’Asp di Trapani, Fabrizio De Nicola, per agevolare la nomina presso quell’azienda del Sampieri nella carica di direttore sanitario». In sostanza, Salvatore Antonio Oddo, deputato regionale del movimento «Il Megafono», e Giovanni Di Giacinto, capogruppo dello stesso partito all’Assemblea regionale siciliana (entrambi negano), avrebbero tentato di convincere la Borsellino a trovare il modo per far nominare Sampieri, appena silurato da Villa Sofia, alla direzione sanitaria dell’Asp trapanese.
Come ricordato ieri da Massimo Bordin su Radio Radicale, «Il Megafono», movimento a cui appartengono i due consiglieri regionali, è la creatura politica di Rosario Crocetta ma soprattutto del parlamentare Pd Giuseppe Lumia, che sotto quelle insegne si è fatto eleggere al Senato. Oggi Lumia è il più strenuo difensore di Crocetta, colui che lo ha convinto a non dimettersi, il politico che definisce «un golpe» l’eventuale cacciata del governatore e minaccia velatamente, se per caso i vertici romani del Pd dovessero spingere in quella direzione, conseguenze sul governo.
Tornando a quanto riferito dalla Borsellino ai magistrati, l’allora assessore spiega di non sapere nulla nemmeno dell’indagine per truffa e peculato a carico di Tutino del dicembre 2013: «Non ne sono stata mai posta formalmente a conoscenza – afferma – ho chiesto espressamente a Sampieri di sapere se appunto anche il dottore Tutino era stato destinatario di un avviso di garanzia. Mi ha detto di no». La Borsellino racconta anche di quanto appreso dalla sua collaboratrice, Livia Lo Cascio: «Lei mi ha riferito di avere ricevuto numerose telefonate da parte del dottore Tutino (…) le si chiedeva cosa stesse succedendo in assessorato o se io stessi assumendo delle posizioni addirittura contrarie al governo». Il duo Tutino-Sampieri, stando alle parole della Borsellino, è fortemente interessato anche alla creazione di una banca dei tessuti a Villa Sofia, e pure all’introduzione della chirurgia estetica, nonostante, riferisce l’assessore, «la normativa nazionale» e «gli atti assunti dall’amministrazione regionale» non lo prevedessero.

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