IlSole24Ore: Gli ex Fiat in Cig da 12 anni ora sognano solo la pensione

Il conto alla rovescia è già iniziato allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre. A Termini Imerese gli ex operai Fiat contano i giorni che mancano al 4 novembre, giorno di scadenza della cassa integrazione, l’ennesima. Il 31 dicembre è un giorno simbolo per il paese del palermitano e non solo: il 31 dicembre del 2011 chiuse i battenti definitivamente lo stabilimento Fiat dell’area industriale. Da allora la cassa integrazione è stata per gli operai la prima (ma forse non l’unica) fonte di reddito. Erano poco più di 1.500 in quel finire del 2011 ma in questi 12 anni un migliaio sono andati in pensione. La storia del mancato rilancio dell’area industriale di Termini Imerese è anche questa: una storia di vite nel limbo, di speranze tradite, di conoscenze e professionalità messe in sonno. Intanto, euro più euro meno, la Cassa integrazione è costata finora almeno 120 milioni. Ed è solo una stima, per difetto.

Oggi gli ex Fiat, come vengono chiamati, sono rimasti in 560 ma già nei primi mesi di questo 2024, anno tredici dalla chiusura dello stabilimento, una sessantina andranno in pensione. Per gli altri il conto alla rovescia continuerà in un clima di generale incertezza, almeno da quello che si vede oggi. I tre commissari della Blutec, l’azienda in amministrazione straordinaria che aveva rilevato lo stabilimento da Fiat, stanno valutando le offerte per la cessione di tutta la cosiddetta business unit e nei prossimi giorni potrebbero arrivare novità. Ma non è detto che siano buone. L’anno scorso (ad aprile) è stato rinnovato l’Accordo di programma per il rilancio dell’area industriale: vale 105 milioni.

Ma per gli operai, ormai, l’unico traguardo possibile appare la pensione, l’uscita dal limbo in cui si trovano da oltre 12 anni. E insieme agli ex Fiat ci sono gli ex del cosiddetto indotto Fiat di Termini Imerese. «Sono sempre dell’idea che va cercata e trovata una soluzione industriale – dice Roberto Mastrosimone della Fiom Cgil – per dare un lavoro a chi è rimasto del bacino ex Fiat ma soprattutto per dare una prospettiva di sviluppo a quest’area». In questo momento, comunque, la prospettiva su cui si ragiona è un’altra. Per esempio fare in modo che parecchi operai possano andare in pensione grazie al riconoscimento del lavoro usurante: non è semplice visto che le buste paga non si trovano più. Qualcuno è riuscito a trovarle a casa ma mancano all’appello tanti anni, troppi se vogliamo.

Una via d’uscita poteva essere quella del supporto della Regione siciliana. Nel 2022 è stata approvata una norma che destina a Termini Imerese, agli operai, 30 milioni. I fondi, inseriti nell’Accordo di programma, sembrava fossero destinati a incentivare la fuoriuscita dal bacino della Cassa integrazione o, addirittura, ad aiutare gli operai ad andare in pensione. «Con quelle risorse almeno 250 operai potrebbero andarsene» dice Mastrosimone. Ma anche in questo caso la questione è più complessa di quanto si possa pensare: la norma, spiegano dall’assessorato regionale al Lavoro guidato da Nuccia Albano, destina le risorse alle politiche attive, all’autoimprenditorialità e al sostegno per operai in difficoltà economiche.

I comma 39 e 40, dell’articolo 14 della Legge regionale 13/2022, prevedono interventi a favore dei lavoratori Blutec Spa, misure per il contrasto della povertà e dell’esclusione sociale nonchè misure di politica attiva del lavoro per il reinserimento occupazionale e per l’auto imprenditorialità. Non si parla di pensione e non è cosa da poco. «Noi – dice l’assessore – abbiamo attivato le procedure conducenti alla disponibilità delle somme previste e siamo in attesa dell’individuazione del soggetto beneficiario da parte del collegio dei commissari straordinari, per definire le attività da mettere in campo per facilitare l’assorbimento dei lavoratori ex Blutec da parte del soggetto vincitore della manifestazione pubblica».

L’assessorato regionale al Lavoro aspetta in pratica che si conosca il soggetto che subentrerà a Blutec per poter avviare, in collaborazione con Anpal, l’iter che porterà ai progetti di politiche attive del lavoro: in pratica formazione per gli operai secondo le esigenze dell’acquirente. «Questo prevede la norma» dicono dall’assessorato. E questo faranno. Nel frattempo l’assessorato ha in programma di convocare una riunione, come è già stato preannunciato ai commissari straordinari dell’ex Blutec e agli attori coinvolti nell’Accordo di programma, «per mettere a terra le iniziative previste dalla legge regionale che appunto prevedano le politiche attive di lavoro, l’auto imprenditorialità ed il contrasto alla povertà».

FONTE

0
HeartHeart
0
HahaHaha
0
LoveLove
0
WowWow
0
YayYay
0
SadSad
0
PoopPoop
0
AngryAngry
Voted Thanks!

Commenti

commenti