E’ stata una mattinata molto interessante, in cui i giovani del Consiglio Comunale dei Ragazzi hanno partecipato attivamente ad un incontro, voluto dalla Commissione Consiliare di studio alla Legalità, con la disponibile presenza del Procuratore Capo della Repubblica di Termini Imerese dott. Alfredo Morvillo; un confronto molto costruttivo in cui i giovanissimi sono stati partecipi attenti per intero alle quasi due ore di dibattito e che hanno dato ragione al presidente della Commissione Consiliare Antonio Gatto nel credere in questo incontro.
Il dibattito sulla legalità è stato preceduto da un breve documentario realizzato da TeleTermini che faceva il punto sulla mafia di oggi, e che ha offerto diversi spunti ai giovani relatori per discutere insieme al Procuratore Morvillo, di cosa è la delinquenza nel vissuto quotidiano e del bullismo quale possibile inizio di un’evoluzione mlavitosa in età adulta, e di come la paura rappresenti terreno fertile per la nascita del prepotente – bullo.
Hanno partecipato all’incontro oltre ai su citati anche alcuni membri della Commissione Consiliare di Studio alla Legalità, i professori dei giovani studenti, nonchè componenti del consiglio comunale dei ragazzi con la giovane sindaco, alcuni genitori, il presidente del Consiglio Comunale Stefano Vitale, il consigliere Mario Sacco e gli assessori Agnello e Campagna del Comune di Termini.
Una giornata importante – dice il presidente Gatto – ricca di significati, di emozioni e di gioia soprattutto per avere offerto ai ragazzi un’occasione non usuale nel potersi confrontare con chi la giustizia la fa applicare tutti i giorni, e nel vedere il dott. Morvillo quale piacevole oratore riuscire a discutere con i ragazzi, tenendo in maniera semplice ed efficace la loro attenzione e ottendo il loro coinvolgimento. Spero – aggiunge Gatto – che sia il primo di una serie di appuntamenti sulla legalità che approfondiscano in maniera seria e mai banale il tema della cultura antimafiosa infondendo nei giovani questa cultura quale valore fondante del loro essere cittadini.