Fondi bloccati per il piano Blutec: slitta ancora la produzione di auto ibride

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Sindacati perplessi per l’esito dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico sullo stato di avanzamento del piano di Blutec per Termini Imerese.
Nonostante la riapertura a maggio scorso dell’ex fabbrica di Fca, sotto un nuovo marchio, restano ancora alcuni nodi da sciogliere: primo fra tutti lo sbocco del finanziamento pubblico da 22 milioni per il progetto, già partito, del valore di 74 milioni che riguarda la produzione di componentistica per auto; mentre non ci sarebbero ancora certezze sui tempi d’avvio del secondo progetto di Blutec per l’area industriale che riguarda la produzione di auto ibride ed elettriche.
Quest’ultimo «essenziale», secondo i sindacati, per assicurare la piena occupazione dei 700 ex operai Fiat, oggi Blutec, e dare una prospettiva occupazionale anche agli ex addetti delle aziende dell’indotto. Secondo quanto emerso nel corso del vertice romano, dal 10 ottobre le risorse dovrebbero essere sbloccate.
Ma i ritardi, legati all’erogazione delle risorse, avrebbero provocato uno slittamento nel tempo di nuovi ex metalmeccanici in fabbrica. Il rientro di altri 30 operai nello stabilimento di Termini Imerese slitterebbe infatti ad aprile 2017. Da maggio ad oggi sono tornati al lavoro a scaglioni 90 addetti ex Fiat su circa 700.
L’altro nodo riguarda gli ammortizzatori sociali: dal primo ottobre è scaduta la cassa integrazione anche per i lavoratori di Blutec (i lavoratori dell’indotto sono senza reddito da mesi ndr) e senza una nuovo accordo gli ex metalmeccanici rischiano di restare senza paracadute sociale.
«Siamo delusi dall’esito di questo incontro – dice il segretario regionale della Fiom Roberto Mastrosimone – non consentiremo che a pagare questi ritardi siano i lavoratori». Intanto, per domani i sindacati hanno indetto un’assemblea dei lavoratori davanti allo stabilimento di viale primo Maggio.
UILM: “LA SIGLA DELL’ACCORDO FORSE DOMANI”. «Per l’avvio del progetto Blutec per Termini Imerese continua a mancare l’ultima condizione: lo sblocco dei fondi della Banca del Mezzogiorno. Questo dovrebbe consentire a Invitalia di deliberare i 20 milioni necessari all’azienda per acquistare attrezzature e forniture. La sigla dell’accordo, attesa da mesi, dovrebbe avvenire già domani e confidiamo che questa sia la volta buona». Lo dicono Gianluca Ficco, coordinatore nazionale della Uilm, e Vincenzo Comella, segretario della Uilm di Palermo, dopo l’incontro di oggi al Mise sulla seconda fase del progetto.
«Tutti i lavoratori, se non si registreranno ulteriori ritardi, dovrebbero tornare allo stabilimento entro il 2018. Sino ad oggi – aggiungono – sono rientrati 90 operai. Entro il prossimo aprile è previsto l’ingresso di altri trenta per arrivare a 400 entro la fine del prossimo anno. Gli ultimi 300 lavoratori saranno riassorbiti nel 2018. Abbiamo chiesto, e ricevuto rassicurazioni da parte del governo nazionale, che Termini Imerese possa usufruire della cassa integrazione per altri due anni. Per quanto riguarda, infine, i lavoratori dell’indotto, continueremo a chiedere impegni e tutela».
CISL: “RISPETTARE SCADENZE”. Blutec ha presentato il lay out definitivo dei 450 mila metri quadri dello stabilimento per le nuove produzioni ed i tempi degli ingressi degli operai entro il 2018, dichiarando già di avere un cliente per la produzione di involucri di batterie elettriche. È il passo che attendevamo, cioè la fase B del progetto per Termini, ma è chiaro che bisogna a questo punto seguire il rispetto delle scadenze, del rinnovo della cassa integrazione per accompagnare in questo percorso gli operai e sollecitare le risposte da dare ancora anche all’indotto».
Lo hanno detto il segretario Fim Cisl Palermo Trapani Ludovico Guercio e Giovanni Scavuzzo, di Rsu Fim Cisl Blutec, al termine dell’incontro al Mise sulla seconda fase del progetto Blutec per Termini Imerese che dovrebbe partire entro aprile del 2017.
«Sul fronte economico – hanno aggiunto i sindacalisti – ci hanno assicurato che entro venerdì è previsto lo sblocco dei fondi della Banca del Mezzogiorno. Se ci saranno intoppi il Ministero si è impegnato a convocare le parti. Questo dovrebbe consentire a Invitalia di deliberare i 20 milioni di finanziamento agevolato necessari all’azienda per l’acquisto di attrezzature e forniture varie».
Secondo i sindacati sarebbe poi in fase di definizione un accordo di Blutec con un’altra azienda del settore per la trasformazione del motore termico in ibrido, che porterà alla realizzazione di 10 vetture al giorno per 4 anni. Gli operai dovrebbero fare ingresso tutti entro il 2018, ad iniziare da aprile 2017, quando partirà il settore chimica con 30 rientri.
La cig, assicura il Mise, dovrebbe essere rinnovata per tre mesi «e per il prossimo anno – affermano i due rappresentanti Fim Cisl – l’azienda avrà la copertura garantita dalla legge 148, che prevede il secondo anno in automatico per le aziende in fase di sviluppo che hanno usufruito di un anno di ammortizzatori». Nella fabbrica entro dicembre 2017 dovrebbe essere sviluppato un modello cosiddetto full electric.

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