Fiat Termini: ancora nessuna soluzione, tavolo tecnico il 15 maggio

C’è ancora nebbia fitta intorno all’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese.  La convocazione prevista per i primi giorni di maggio da parte del governatore Rosario Crocetta è appena arrivata. Il tavolo tecnico sulla vertenza Fiat si svolgerà alla presidenza della Regione Siciliana il 15 maggio prossimo.

I 2200 operai dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, che insieme ai lavoratori dell’indotto costituiscono un bacino di circa 3mila lavoratori, attendono ancora risposte sul processo di reindustrializzazione del polo termitano.  Nessuna proposta concreta è stata ancora avanzata per il rilancio dello stabilimento e dell’indotto e nessun piano industriale è stato presentato.  Altro problema è la cassa integrazione in deroga che scadrà il 31 dicembre prossimo per la quale i lavoratori chiedono il prolungamento.

“Attendiamo risposte concrete  da parte di Crocetta – dichiara a BlogSicilia Roberto Mastrosimone, segretario regionale Fiom – ma ancora non sappiamo nulla. Oggi il governo nazionale è stato nominato quindi ci sono tutti i soggetti per poter procedere. Durante l’ultimo incontro con Crocetta, il presidente si era impegnato a sollecitare il governo nazionale per poter riprendere in mano la vertenza Fiat”.

Il mese scorso a Palazzo d’Orleans, l’incontro tra il governatore Rosario Crocetta, gli assessori alle attività produttive Linda Vancheri, al lavoro Ester Bonafede ed all’economia Luca Bianchi e le parti sociali, si era concluso con un nulla di fatto. Crocetta aveva dichiarato di aver individuato spazi di reimpiego per gli operai ex Fiat nel settore delle energie rinnovabili e delle biomasse ma che i posti disponibili sono quantificabili fra 5 e 600.

Altra proposta avanzata dal governo regionale era il rientro della casa automobilistica Dr Motor, l’azienda di macchia D’Isernia che secondo il governo regionale avrebbe tutte le carte in regola per rientrare sul serio nella partita attraverso l’azienda cinese di proprietà statale che produce 600 mila auto l’anno ed è il settimo produttore di auto della Cina, la Chery. I cinesi, infatti, sono partner storici della casa automobilistica pugliese.

“L’accordo sottoscritto il 1 dicembre 2011 con Dr Motor è venuto meno. E’ chiaro che i soggetti firmatari di quell’accordo si devono risedere al tavolo insieme alla Fiat per trovare una soluzione. La verità è che la Regione non ha alcuna soluzione per Termini Imerese. E’ necessario riconvocare un tavolo alla presenza del ministero delle Attività produttive per trovare altre soluzioni, ma soprattutto la Fiat deve essere coinvolta nelle trattative. Ad oggi noi siamo ancora dipendenti della Fiat. Fino a quando non si troverà una soluzione è necessario bloccare i licenziamenti, sia per i lavoratori diretti che per l’indotto. Basta con i proclami, basta agli annunci di Crocetta. Il governatore non ha un’idea dell’industria siciliana e soprattutto abbiamo la sensazione che non sappia come risolvere il problema.”

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