FIAT: TAVOLO AL MSE SU TERMINI, ENTRO 31 LUGLIO PROGETTI AL CIPE

Entro il 31 luglio Invitalia potra’ presentare al Cipe i progetti ammessi, istruiti e da finanziare per la nascita del futuro Polo industriale di Termini Imerese, da cui a fine anno andra’ via la Fiat. E’ quanto emerso oggi nel tavolo tecnico riunitosi al ministero dello Sviluppo economico, alla presenza anche dei sindacati. L’advisor del ministero, Invitalia, ha comunicato che DR automobili, l’ottava proposta di interesse, sta elaborando il piano di impresa che dovrebbe essere pronto a giorni. Inoltre Invitalia promuovera’ a partire dal 28 marzo incontri tra le imprese proponenti e i sindacati, le parti sociali di categoria e gli enti pubblici coinvolti nell’Apq al fine di consentire a questi ultimi di conoscere le varie iniziative nello specifico. Fin qui hanno aderito a questa proposta quattro imprese (De Tomaso e Cape, Biogen e Ciccolella), le rimanenti tre devono ancora rispondere. La riunione di oggi – ha detto l’assessore regionale alle Attivita’ Produttive, Marco Venturi – e’ stata importante. Il percorso intrapreso e’ senza dubbio quello giusto, ma da adesso dobbiamo anche entrare nel merito analizzando i progetti esecutivi, per valutarne la qualita’, per verificarne la fattibilita’ e avere contezza degli investimenti che questi progetti prevedono, ma anche per ‘pesare’ la qualita’ degli imprenditori stess. Previsto un investimento totale previsto di circa 1 miliardo di euro, di cui poco meno della meta’ coperti da risorse regionali, 350 milioni, e statali, 100 milioni: Nessuno pensi – prosegue Venturi – di potere fare un’operazione prendi i soldi e scappa. La Regione, in sinergia col Mse, vigilera’ su questo. E ci auguriamo che il Cipe, quando gli verranno inviati i progetti da finanziare, agisca con celerita’. Perplessi i sindacati: E’ positivo che da lunedi’ inconteremo le aziende – dice Vincenzo Comella della Uilm – ma non siamo ancora entrati nel merito delle questioni e il rischio e’ che non si arrivi preparati alla scadenza del 31 dicembre. Di certo i sindacati devono avere voce sulla valutazione degli investimenti e deve essere definito chi garantisce la sorte degli operai qualora i progetti non vadano a buon fine.

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