Quante parole al vento! Intanto la realtà dei trasporti siciliani langue, emarginata e derelitta, come se nulla fosse cambiato in tutti questi anni. Perciò, una volta tanto, è meglio far parlare la realtà che non mente, anzi smentisce clamorosamente, gli imbonitori di turno.
Cosi scriveva Agostino Spataro nel 2004.
Cosa è cambiato rispetto ad allora?
Un bel niente, anzi le cose sono nettamente peggiorate.
Di positivo c’è che la Regione finalmente è sulla nostra stessa lunghezza d’onda.
Da anni il nostro Comitato ha pubblicamente dichiarato che non serviva l’opera faraonica della Palermo-Catania con più di 40 Km di gallerie e che tagliava fuori il bellissimo entroterra siciliano.
Anche la Regione la pensa come noi. Non serve quel progetto stratosferico che comportava costi e tempi di realizzazione altrettanto stratosferici.
Meglio adottare il progetto più ragionevole che garantisce i paesi dell’entroterra con tempi di percorrenza più che accettabili.
Parallelamente a questo chiediamo con forza a tutte le forze politiche di attivarsi per il completamento del doppio binario della Palermo-Messina, facente parte del famoso Corridoio transeuropeo N. 1, Asse Berlino-Palermo.
Non vorremmo che arrivati a Castelbuono, tutto cada nel dimenticatoio.
Riteniamo fondamentale il completamento sulla tratta tirrenica.
Altrettanto fondamentale è dirottare gli investimenti sul trasporto ferroviario, diversamente da quanto fatto fino ad oggi, in cui si è prediletto il trasporto gommato.
Bisogna ripartire. Da troppo tempo siamo stati tagliati fuori. Si parla tanto di alta velocità mentre qui registriamo ritardi e soppressioni sempre più frequenti oltre che allungamenti dei tempi di percorrenza.
E la colpa non è mica tutta di Trenitalia ed RFI. La politica ha dormito.
La sperequazione infrastrutturale è andata sempre più crescendo nel corso degli anni.
Il gap col Nord è diventato forse incolmabile.
Oggi finalmente la nostra politica regionale si è resa conto che il potenziamento della rete ferroviaria in Sicilia è ormai inderogabile.
Anche se non capiamo le dichiarazioni dell’Assessore Regionale alle Attività Produttive Marco Venturi, che ritiene la costruzione del Ponte Sullo stretto quasi secondaria rispetto ad altri investimenti.
Noi non siamo contrari al Ponte per partito preso. Siamo convinti che non facendo il Ponte non sia per niente automatico che gli investimenti vengano dirottati sulle infrastrutture ferroviarie.
Anzi. L’esperienza ci insegna ben altro…
Quindi il Ponte potrebbe essere la ciliegina sulla torta. Ma non deve diventare un palliativo per sotterrare lo sviluppo infrastrutturale di questa magnifica terra.
E’ necessario che la politica nazionale e regionale convergano. Basta inutili scaricabarile.
Oggi paghiamo il pasticcio delle privatizzazioni delle Ferrovie Italiane, che ci hanno donato un capolavoro di inefficienza unico.
Siamo nel vivo dei festeggiamenti dell’Unità d’Italia. Quindi chiediamo che l’uguaglianza dei cittadini sia garantita mediante un servizio pubblico efficiente e garantendo la continuità territoriale.
La Costituzione è un richiamo forte. Va ascoltato da tutti. Oggi più che mai.
Palermo, 24 Marzo 2011
Giacomo Fazio
Presidente Comitato Pendolari Sicilia
Patto Pendolari Italiani