”Abbiamo incontrato Bob King, leader del sindacato americano della Uaw, e ci siamo ripromessi di lavorare per un sistema di rete comunicativa tra gli stabilimenti europei e quelli internazionali del Gruppo guidato dall’Ad Sergio Marchionne e dal Presidente John Elkann”. Lo rende noto Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, dopo la riunione tenuta presso la sala Piemonte del centro Ilo di Torino. ”Il sindacalista statunitense – racconta Palombella – ci ha spiegato che la situazione della Chrysler prima dell’ingresso nel capitale di Fiat era disastrosa. L’arrivo degli investimenti del Tesoro americano e della tecnologia italiana hanno subito creato un clima di fiducia e coinvolgimento. Sia le maestranze che il sindacato hanno subito lavorato perche’ la Fiat investisse sui nuovi progetti e lo stesso Uaw e’ entrato direttamente nel CdA del gruppo automobilistico. In questo senso il sindacat ha accettato flessibilita’, turni di lavoro per raggiungere gli obiettivi produttivi prefissati”. Al centro del dialogo tra il sindacalista italiano e quello Usa anche la situazione italiana. ”A King – sottolinea Palombella – ho ribadito che la maggioranza del sindacato italiano, tra cui c’e’ la Uilm con un ruolo importante, appoggia il piano ‘Fabbrica Italia’ sul territorio nazionale, una condivisione basata sul completamento degli investimenti previsti dall’azienda rispetto all’esigibilita’ produttiva richiesta. Abbiamo anche ricordato, pero’, il punto critico di quel piano che e’ la chiusura indicata da Fiat per lo stabilimento di Termini Imerese, che per il sindacato rappresenta una vera e propria situazione di crisi”. I lavori tra le delegazioni sindacali europee e quelle americane continueranno nel pomeriggio di oggi (interruzione alle ore 17.00), fino alle ore 14.00 di domani. Poi, e’ prevista una visita allo stabilimento Power Train del capoluogo piemontese. ”E’ stato un incontro utile – chiosa Palombella – perche’ da oggi si apre una socializzazione concreta su problemi e prospettive tra il sindacato italiano e quello americano”.
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