Abbiamo chiesto al presidente Lombardo che convochi in Sicilia, un tavolo con tutti i soggetti interessati, Regione, Governo, Fiat, per produrre soluzioni per Termini Imerese. Lo ha affermato il segretario generale della Fiom torinese Giorgio Airaudo, al presidio dei lavoratori dello stabilimento siciliano questa mattina a Piazza S. Marco. Vogliamo risposte concrete – ha aggiunto Airaudo – per la garanzia di tutti i 2.200 posti di lavoro a rischio. A Termini Imerese sanno fare bene le auto, e vogliamo che i lavoratori siciliani continuino a farle. Chiediamo che i soldi pubblici vengano usati bene e che Termini non diventi una discarica di ammortizzatori sociali.
Il piano Fabbrica Italia – ha dichiarato Airaudo – e’ un piano che ha tolto all’Italia un’isola. Nell’Italia della Fiat non c’e’ piu’ la Sicilia. Lo stabilimento, i lavoratori, i contribuenti e i cittadini siciliani meritano la stessa attenzione che hanno avuto i cittadini e le istituzioni piemontesi. La soluzione deve garantire tutta l’occupazione dei lavoratiori Fiat e dell’indotto e dev’essere una soluzione industriale.
Quello dello stabilimento Fiat di Termini Imerese e’ un problema serio che riguarda un territorio difficile come quello palermitano, – ha sottolineato il segretario generale della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone – dove la chiusura di un impianto significherebbe disastro economico e sociale, e significherebbe alimentare la mafia. Siamo stanchi di venire qui a Roma a questi tavoli che non portano nessun risultato. Il tavolo deve ritornare in Sicilia anche perche’, se e’ vero che la Regione vuole finanziare il progetto, non capisco perche’ il tavolo debba svolgersi a un ministero dove non c’e’ nessun ministro.
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