exFIAT: su Termini riparte il confronto, occhi puntati su Fondo CAPE

Riprendera’ oggi la partita tra sindacati e imprese, sul rilancio del sito Fiat di Termini Imerese. E con i tre nuovi round in calendario, che martedi’ concluderanno una prima fase ricognitiva, con la societa’ Lima, con la Newcoop ed il Fondo Cape, comincera’ anche a prendere forma il puzzle dei possibili interventi industriali che entro il 31 dicembre 2011 dovranno sostituire il Lingotto nell’area siciliana.

Ma e’ sopratutto sul progetto del finanziere siciliano, Simone Cimino, che, con il fondo Cape della Regione Sicilia, punta a produrre auto elettriche, e’ puntata l’attenzione dei sindacati. Un progetto Sunny Car in a Sunny Region, che prevederebbe anche la creazione di una rete solare di ricarica, da attuare in collaborazione con gli indiani della Reva, gia’ abbozzato lo scorso anno, con cui occupare oltre 3.400 dipendenti e che martedi’ dovra’ essere dettagliato e ‘girato’ a Fim, Fiom, Uilm, Ugl-metalmeccanici e Fismic. Sindacati che, dopo la prima tranche di incontri chiusi la scorsa settimana con la De Tomaso di Gian Mario Rossignolo, l’offerta Biogen e quella di Eistein Multimedia, restano al momento piuttosto ‘freddi’ circa il destino della fabbrica di Termini Imerese.

Troppi margini di incertezza e tempi troppo lunghi, dicono, pressoche’ in coro, considerando il fatto che una tra le proposte piu’ consistenti, le serre fotovoltaiche dei Fratelli Ciccolella, si e’ sfilata dalla gara e che per il via operativo ad una fase piu’ avanzata dei progetti si dovra’ attendere fino a luglio prossimo, appena cinque mesi prima della death line annunciata da Fiat. E che anche la proposta piu’ robusta, quella dell’automotive della De Tomaso, ha contorni incerti e poche garanzie sulle risorse che riuscira’ a mettere in campo.

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