ExFiat, la Fiom:”Certezze finanziarie di Grifa o niente accordo”

Sono 1100 i lavoratori tra diretto e indotto in cassa integrazione in deroga fino al 31 dicembre
La Fiom chiede certezze sulla solidità finanziaria di Grifa, la società disposta a costruire auto ibride a Termini Imerese. Tra 28 giorni gli operai potrebbero essere licenziati, ma su ricapitalizzazione e piano industriale non sembra esserci alcuna novità. Fino a quando Invitalia non darà l’ok al piano economico e industriale della società, il sindacato dei metalmeccanici della Cgil non intende avallare alcuna ipotesi di cessione di ramo d’azienda dello stabilimento della Fiat. Lo rende noto il sindacato, dopo l’incontro nella sede romana di Fca con i rappresentanti del gruppo (Fiat e Magneti Marelli) e di Grifa per discutere del passaggio della fabbrica e dei lavoratori a Gruppo italiano fabbriche automobili. “Questa mattina – dice Michele De Palma, della segreteria nazionale della Fiom – mi sono limitato a consegnare una lettera ai rappresentanti delle aziende, che tra l’altro invierò anche al ministero dello Sviluppo economico, nella quale la Fiom ribadisce che senza assicurazioni sul gruppo non firmiamo alcuna intesa. Ad oggi non abbiamo notizie sulla ricapitalizzazione di Grifa. Chiediamo al governo di sollecitare la società e procedere in questo senso”. Sono 1.100 gli operai della Fiat e dell’indotto in cassa integrazione in deroga fino al 31 dicembre. “Se non vengono definiti gli aspetti legati alla solidità finanziaria e all’accordo di programma quadro per Termini Imerese, che destina 350 milioni di euro per il rilancio del polo industriale – aggiunge il segretario regionale della Fiom, Roberto Mastrosimone – non daremo l’ok ad alcune ipotesi di cessione e chiederemo al governo in via eccezionale, di assicurare ulteriori forme di sostegno al reddito ai lavoratori della Fiat e dell’indotto”.

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